LAURA VALDESI
Cronaca

Simona, la Madonna del Palio: “Voleva un vestito rosso, poi scattò tante fotografie”

All’attrice di teatro, anch’essa palermitana, De Grandi non aveva spiegato il motivo. “A Siena sono venuta tanti anni fa. Ho un amico del Drago, Gianni Parrella”

Il volto della Madonna Assunta nel Palio di Francesco De Grandi è quello di Simona Sciarabba (Foto Lazzeroni)

Il volto della Madonna Assunta nel Palio di Francesco De Grandi è quello di Simona Sciarabba (Foto Lazzeroni)

Siena, 12 agosto 2025 – “Sì, sono proprio io il volto della Madonna Assunta nel Palio di Francesco De Grandi”, ammette Simona Sciarabba. “Non credevo neppure che uscisse il mio nome. Naturalmente mi fa piacere. Onorata”. E anche un pizzico sorpresa dall’esplosione di notorietà legata ad un’opera a dir poco singolare per occhi non senesi. Anche se, da artista di teatro quale è, sa cosa vuol dire. “In realtà, quando ho ricevuto la proposta di fare la Madonna dell’Assunta non sapevo il vero motivo”, aggiunge.

Andiamo per ordine. Innanzitutto chi è Simona Sciarabba?

“Ho 31 anni, palermitana ma spesso vivo a Roma, sebbene molto legata alla mia città. Ho lavorato al Teatro Biondo di Palermo negli anni diretti da Emma Dante. Continuo a studiare, ho un master all’Università per approfondire l’aspetto educativo del teatro ed ampliare la mia predisposizione. In particolare per capire come può rappresentare un mezzo di aiuto”.

Come ha incontrato De Grandi?

“Non siamo amici ma ci conosciamo e frequentiamo persone comuni. Un giorno che ero a Palermo mi chiese appunto di posare per l’Assunta. Senza dirmi che era per il Palio, ho capito dopo per la segretezza che avvolge la sua realizzazione”.

Cosa è successo?

“Mi ha detto di recarmi nel suo studio indossando un vestito rosso bordeaux. Non lo avevo, mi sono fatta prestare una veste molto fedele a quella raffigurata nel Palio. La stola azzurra me l’ha data lui. Poi ha scattato fotografie da varie posizioni. L’idea era come se dovessi guardare dall’alto e mi affacciassi ad osservare cosa accadeva in basso. Pose plastiche, definite al millimetro. Dalle pieghe degli abiti alla posizione delle dita”.

Quanto è durato?

“Un paio d’ore. Credo che abbia scelto quella gli occorreva successivamente. A me non ha detto niente”.

Quando ha saputo che era per il Drappellone?

“Poco più avanti, come detto frequentiamo persone comuni. Ma non è trapelato niente”.

Pensava di finire in una sua opera?

“Molto onorata di averlo fatto, stimo tantissimo Francesco come artista e come persona”.

Il vestito rappresentato nel Palio era di scena?

“Prestato da una mia amica per fare le foto, il colore tra l’altro mi è congeniale. Una tinta porpora tendente al fragola, quanto all’abito era di velluto”.

Sa che c’è un fantino che si chiama Velluto?

“Non lo sapevo”.

Sui social, dopo che De Grandi ha svelato che si trattava di una persona esistente, i senesi si sono scatenati. Qualcuno ha detto che sembra Elodie.

“Non mi sembra, anche per una fisicità che non mi appartiene. Sono diversa. Tutto questo mi fa sorridere, è curioso”.

E’ mai venuta a Siena?

“Tanti anni fa, avevo amici che studiavano nella vostra città. Rimasi qualche giorno, ricordo quella Piazza stupenda”.

Potrebbe essere l’occasione per tornare il 16 agosto.

“Sono appena rientrata a Roma dal ’Macerata Opera festival’. Ho un volo per Palermo”.

Guarderà la corsa in televisione?

“Certo. Alcuni discorsi sul Palio li ho sentiti da un amico senese, Gianni Parrella. Ricordo una vacanza in Sicilia in cui telefonava sempre ai familiari per sapere. Lui era l’unico a cui ho confidato di aver posato per l’Assunta. Ha mantenuto il segreto anche perché non abbiamo visto alcuna immagine prima”.

Lei ha il volto di una Madonna moderna.

“Ne sono onorata. Iconograficamente poi è stupenda”.

Progetti futuri?

“Terminare il master. Sono stata molto fortunata ad incontrare il teatro di cui adesso vorrei indagare l’aspetto educativo e sociale. E poi ci sono altre opere durante l’anno, questo è un mestiere nel quale si combatte ogni giorno”.

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