
Affitti transitori, aumenta l'offerta di immobili
Firenze, 4 agosto 2025 – Il boom degli affitti transitori, che di solito hanno una durata tra uno e 18 mesi, sembra essere ormai alle spalle, soprattutto nelle grandi città. Se lo scorso anno si registrava un’impennata della domanda per questo tipo di contratti (che durano dai 30 giorni ai 18 mesi), oggi il mercato segna una brusca frenata. E’ quanto emerge da un’indagine di Immobiliare.it Insights, che ha analizzato l’andamento della domanda, dei prezzi e dell’offerta nelle 12 principali città italiane.
Il dato più eclatante arriva proprio da Firenze, dove la domanda per gli affitti transitori è crollata del 41% nel primo semestre 2025, rispetto allo stesso periodo 2024. È il calo più netto registrato a livello nazionale, seguito da Venezia (-37%), Napoli (-30%) e Verona (-29%).
Prezzi in aumento, ma meno che altrove
Nonostante la domanda in picchiata, i prezzi a Firenze non si sono fermati. Nel giro di un anno, i canoni medi richiesti sono aumentati del 4%, attestandosi a 22,5 euro al metro quadrato. Un incremento significativo, anche se più contenuto rispetto ad altre città come Bologna (+26,5%) o Roma (+23%).
L’offerta sale del 32%
Controcorrente invece l’offerta, che a Firenze cresce del 32% rispetto allo scorso anno. Un segnale che potrebbe indicare un aumento degli immobili disponibili per affitti di breve durata, forse legato a un raffreddamento del mercato degli affitti turistici o a un cambio di strategia da parte dei proprietari, preoccupati da normative sempre più stringenti sul breve termine.
I tassi al ribasso spingono verso la casa di proprietà
«L’indagine di immobiliare.it conferma una tendenza che stiamo osservando da fine 2024. La domanda si è effettivamente raffreddata, soprattutto per gli affitti a breve e non solo per quelli lunghi», commenta Simone Beni, presidente toscano della Federazione italiana agenti immobiliari professionali.
«Le cause principali – spiega – sono sempre le solite: canoni elevati, forte rallentamento della domanda estera che soggiornava in città per periodi più lunghi di una normale vacanza, scarsa presenza di oggetti sul mercato che di per sé ne scoraggia la ricerca».
«I tassi di interesse in diminuzione – aggiunge Beni – incidono favorendo l’acquisto ed indirettamente l’effetto si espande sulla locazione perché chi si trova davanti canoni di questo importo si orienta su un mutuo e compra, magari decentrando la ricerca e in ogni caso preferendo l’investimento alla locazione».
«Il fenomeno degli affitti brevi, comunque, non è destinato a scomparire e rappresenta sempre una fetta importante del mercato delle locazioni: ha tempistiche certe di riconsegna e canoni tutto sommato meno impegnativi e quindi più redditizi delle soluzioni brevissime o delle locazioni ordinarie», conclude il presidente Fiaip Toscana.