Firenze, 18 settembre 2025 – Contratti precari, popolazione che invecchia, famiglie che si impoveriscono. È un quadro preoccupante quello che emerge dal Rendiconto sociale 2024 di Inps Toscana, presentato oggi a Firenze.
I numeri raccontano di un mercato del lavoro che cresce, ma soprattutto nelle forme meno stabili. Nel 2024 il tasso di occupazione è salito al 70,9%, rispetto al 69,3% del 2023, ma a trainare sono stati i contratti a tempo determinato e le forme di impiego precarie. A conferma, il saldo tra assunzioni e cessazioni resta positivo (508.276 nuove assunzioni contro 486.540 cessazioni), ma si registra un calo delle assunzioni a tempo indeterminato.
Il boom della cassa integrazione
La crisi del manifatturiero, in particolare del settore moda, ha spinto invece verso l’alto la cassa integrazione, passata da 7,7 milioni di ore a quasi 11 milioni, con i beneficiari cresciuti da 51.319 nel 2023 a quasi 64mila nel 2024. In parallelo aumentano anche le prestazioni di disoccupazione, da 200.977 a 206.295.
Il rapporto fotografa anche un progressivo impoverimento. La retribuzione media giornaliera in Toscana è di 100,9 euro per gli uomini (contro i 107,5 della media nazionale) e di 76 euro per le donne, a fronte dei 79,8 a livello Italia.
Meno residenti nella regione, fuggono i giovani
Sul fronte demografico, il saldo della popolazione residente è negativo: -8.324 persone, dato solo in parte compensato da un saldo migratorio positivo di +14.178. A fine 2024 i pensionati in Toscana sono 996.889, con un numero di donne (520.204) superiore a quello degli uomini (476.685).
Tra le altre cifre in evidenza, le 56.657 pensioni previdenziali liquidate nel 2024 (più che nel 2023) e le 20.577 domande accolte di Assegno di inclusione, insieme a 2.646 richieste di sostegno per la formazione e il lavoro. Le entrate contributive sono cresciute del 2,69% (meno del dato nazionale, +3,28%), mentre la riscossione coattiva ha toccato i 231 milioni di euro, in aumento rispetto ai 215 milioni dell’anno precedente.
«La crisi del momento – ha spiegato Marco Rossi, presidente del comitato regionale di Inps Toscana – si intreccia con le criticità nazionali: nei prossimi anni è prevista un’uscita massiccia di lavoratori dal mercato del lavoro, mentre aumentano le disuguaglianze generazionali, con i giovani esclusi da percorsi stabili e con basse retribuzioni».
Per Maurizio Emanuele Pizzicaroli, direttore regionale Inps Toscana, «il quadro è segnato da forte incertezza, anche per l’elevata apertura internazionale della regione, che in questo periodo può rappresentare un ulteriore fattore di rischio alla luce delle fibrillazioni nelle politiche commerciali degli Stati».
Un contesto che restituisce l’immagine di una Toscana in trasformazione: meno industria, più lavoro precario, stipendi più bassi della media nazionale ed un tessuto sociale chiamato a reggere l’urto di un progressivo invecchiamento della popolazione.