
Eugenio Giani (Giuseppe Cabras/New Press Photo)
Firenze, 10 giugno 2025 – Un confronto tra istituzioni, imprese e innovatori. Al centro le politiche e le strategie che guideranno la transizione verso un’agricoltura più sostenibile, resiliente e tecnicamente avanzata. Se n’è parlanto nel panel di apertura di Agrofutura, il grande evento che oggi e domani – 10 e 11 giugno – va in scena a Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, per iniziativa di Quotidiano Nazionale, La Nazione e il Resto del Carlino, in collaborazione con le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna e Fai Toscana, e che ha come main partner Bper, partner Inalca - Gruppo Cremonini, Orogel e Selenella; nonché il patrocinio del Comune di Firenze.
Un’occasione unica per guardare al futuro del comparto agroalimentare, attraverso il dialogo e la condivisione di visioni concrete e soluzioni innovative. Per i saluti istituzionali c’erano il governatore della Regione Toscana, Eugenio Giani, gli assessori regionali Stefania Saccardi e Leonardo Marras, e la sindaca di Firenze, Sara Funaro. Modera Agnese Pini, Direttrice QN Quotidiano Nazionale, il Resto del Carlino, La Nazione, Il Giorno e Luce!
Politiche a sostegno dell’agricoltura e delle aree rurali. Al via Agrofutura
La mattinata si apre con le parole del Governatore Eugenio Giani. “La qualità della produzione agricola è fondamentale. Se si mangia bene si campa di più, se ci lasciamo andare alla carne sintetica ne risentiamo. L’agricoltura deve essere supportata, da qui la necessità di avere infrastrutture e una catena di trasformazione di grande significato. Toscana ed Emilia Romagna – dice lo stesso Giani – sono due regioni sorelle, gli Appennini si bucano con una galleria che porta da Firenze a Bologna in 40 minuti. Da loro abbiamo una grande distesa che è la Pianura Padana, da noi una Regione bellissima con una varietà di paesaggio caratterizzata però da colline e montagne. Quello su cui noi puntiamo sono obiettivi fondamentali in questa pluralità di territorio. Puntiamo sul Bio, siamo la Regione con il 37,5% di superficie coltivata così, la più alta d’Italia. Abbiamo 90 tra Dop e Igp, l’ultima è la ciliegia di Lari. Leghiamo la bellezza al turismo: abbiamo 5500 agriturismi, siamo la Regione che ne ha di più in Italia”.
Si parla del tema dell’intelligenza artificiale in agricoltura, anche alla luce dei cambiamenti climatici che mettono in crisi l’agricoltura. “E’ uno strumento di previsione e gestione. Quando con il mio predecessore Rossi ci mettemmo ad analizzare il tema delle emergenze regionali e nazionali, scoprimmo che ne avevamo quasi una ogni anno. Abbiamo visto le vigne di Bolgheri coperte d’acqua, chi l’avrebbe detto che il torrente Sterza avrebbe creato tutti questi danni e si portasse via una nonna con un bambino. Pensiamo anche alla Valdelsa, andata sott’acqua in pochi attimi. C’è un paradosso: nell’estate 2022 dichiarammo lo stato di emergenza per gli incendi dovuti ai tre mesi di siccità. I cambiamenti climatici sono sotto gli occhi di tutti: servono interventi a difesa del suolo, ma anche la capacità di costruire una rete di laghi e laghetti per il fabbisogno agricolo. Ma mi rendo conto che in Italia siamo meglio di altri: pochi giorni fa abbiamo firmato un’intesa tra il lago di Montedoglio e il Trasimeno, cioè un lago naturale come quello umbro che ha bisogno dell’aiuto di un invaso artificiale. La lezione di una Toscana che è arrivata avanti agli altri nella creazione di laghi come questa la vorremmo anche per altre infrastrutture di questo genere”.
L’intervento di Stefania Saccardi
A seguire l’intervento della vicepresidente regionale e assessora all’agricoltura, Stefania Saccardi. “La politica deve fornire una visione dell’agricoltura. Noi ci siamo mossi sulla linea di un’agricoltura compatibile con l’ambiente. Per tanti anni abbiamo sentito dire dall’Europa che è nemica dell’ambiente, ma non è così. Se noi abbiamo questo territorio, questa bellezza, è perchè la nostra agricoltura è stata in grado di tutelarlo e valorizzarlo. I nostri contadini hanno costruito quello che vediamo e mangiamo. I dati sul Bio parlano chiaro, ma non sono nati per caso. L’importanza che dai a una cosa si vede da quante risorse vengono investite su quella cosa, e noi ne abbiamo messe tante. Abbiamo investito forte perchè ci credevamo e i dati ci danno ragione”.
"Poi abbiamo puntato su un’agricoltura di quantità. Non abbiamo una produzione intensiva come l’Emilia Romagna, ma abbiamo investito in qualità e innovazione. Un esempio sono i frantoi e l’innovazione che abbiamo portato al loro interno, ma anche le filiere corte. I cambiamenti climatici sono innegabili, nessuno più degli agricoltori lo sa: per questo abbiamo investito su tecnologia, trasferimento delle competenze e studio attraverso le università. Rafforzare il territorio è stato un altro di quei filoni su cui abbiamo investito, così come il ricambio generazionale. Su questo serve un salto di qualità, dobbiamo far sapere che andare a lavorare in agricoltura non è come prima. Per guidare un trattore, oggi, serve quasi una laurea in ingegneria. L’ultimo aspetto è l’attenzione alle aree interne, la cosiddetta Toscana diffusa: questo vuol dire 27 milioni su indennità compensative per chi lavora in aree montane e svantaggiate, ma anche il 57% dei nostri finanziamenti alle imprese agricole che stanno lì. Solo se si sta tutti insieme possiamo ottenere i risultati che vogliamo”
Le parole di Leonardo Marras
"Parlare di agricoltura vuol dire parlare di tante cose, anche di aerospazio. Può essere un laboratorio per una certa industria – spiega lo stesso Marras – ma anche disegno e paesaggio. Ha restituito la grande attenzione che ci viene riconosciuta in tutto il mondo, questo lo dobbiamo ai nostri agricoltori. Quattro milioni di presenze turistiche parlano chiaro, così come parlano chiaro i prodotti. La Toscana è la prima regione per esercizi di somministrazione: l’11% delle spese che i turisti fanno nei ristoranti in Toscana, di questi il 70% è straniera. Questo vuol dire che la ristorazione può essere una piattaforma importante per i nostri prodotti agricoli”.
L’intervento della sindaca di Firenze, Sara Funaro
"Agrofutura è un'iniziativa importante per chi pensa al futuro dei territori. Se noi vogliamo lanciare delle sfide – dice Funaro – è cercando di preservare e far crescere i territori. Dobbiamo fare in modo che questo settore venga sviluppato e valorizzato sempre di più. A livello territoriale, sia a livello fiorentino che di area metropolitana, si può fare tanto. Il settore agroalimentare è cruciale: possiamo e dobbiamo sensibilizzare la popolazione, ma anche tutelare il territorio. Un esempio sono le mense, cercando di valorizzare le realtà del territorio, ma anche le sinergie con i comuni dell’area metropolitana per agevolare le nostre aziende. Noi, come Comune di Firenze, abbiamo raddoppiato le politiche della sostenibilità, per fare in modo che la nostra città sia all’avanguardia sulle politiche green e dell’agroalimentare. E’ una sfida urgente per i nostri territori e dobbiamo essere bravi a saperla cogliere. Non vogliamo doverci girare e dire ‘è troppo tardi, non siamo più in tempo’”.