LISA CIARDI
Agrofutura

Stefania Saccardi: "Ente Terre Regionali protegge e valorizza i nostri tesori verdi"

La vicepresidente della Regione Toscana spiega il ruolo dell’ente. Ha sede nel cuore della Maremma e gestisce le grandi tenute. Il futuro: "Più impulso alla ricerca e ai progetti di sicurezza in agricoltura".

Stefania Saccardi, vicepresidente Regione Toscana e assessora all'agricoltura

Stefania Saccardi, vicepresidente Regione Toscana e assessora all'agricoltura

FIRENZE

Una villa granducale, il granaio lorenese, l’allevamento di vacche maremmane: sono alcuni dei gioielli di Ente Terre Regionali, l’ente dipendente della Regione Toscana che si trova in località Spergolaia, ad Alberese, nel cuore della Maremma.

Vicepresidente Saccardi, qual è il ruolo di Ente Terre in seno all’agricoltura toscana soprattutto per la tutela dell’agrobiodiversità?

"Ente Terre Regionali Toscane svolge un ruolo centrale nell’ambito dell’agricoltura pubblica e sostenibile della Toscana. Nella gestione del Repertorio regionale dell’agrobiodiversità, Ente Terre Regionali toscane ha la funzione di raccolta, conservazione e aggiornamento delle varietà agricole autoctone (fruttiferi, cereali, ortaggi, vitigni, ecc.), inclusione di razze animali locali, come la vacca maremmana, il cavallo maremmano, la collaborazione con agricoltori “custodi” per mantenere vivi questi patrimoni. Il tutto finalizzato alla gestione della banca regionale del germoplasma per la Conservazione ex situ, cioè in laboratorio, delle sementi e del materiale genetico delle varietà a rischio per la eventuale possibilità di recupero e reintroduzione in caso di perdita sul campo".

La Regione sta investendo molto sul benessere animale, cosa fa Ente Terre su questo fronte? Parliamo soprattutto della vacca maremmana, un simbolo della Maremma nell’immaginario collettivo.

"In un momento storico in cui la Regione Toscana sta investendo con forza sul benessere animale, Ente Terre Regionali Toscane si conferma come attore strategico per trasformare questi principi in pratiche concrete e sostenibili. Una delle azioni più emblematiche è la gestione della vacca maremmana, razza autoctona e simbolo della Maremma. Rustica e adattata ad ambienti difficili, contribuisce all’equilibrio ecologico controllando la vegetazione, arricchendo il suolo e conservando biodiversità. L’allevamento è brado, naturale, senza stress né trattamenti antibiotici sistemici. La carne ha un alto valore nutritivo, ricca di Omega3 e antiossidanti. La vacca maremmana è anche simbolo culturale e modello di agricoltura sostenibile, che unisce tradizione e innovazione, beneficiando paesaggio, salute e biodiversità".

Quali sono i rapporti di Ente Terre con il mondo dell’istruzione e della ricerca e quali le innovazioni che sta provando per una nuova agricoltura?

"Ente Terre Regionali Toscane collabora con università, scuole e centri di ricerca per formazione, sperimentazione e innovazione agricola. Le tenute diventano laboratori a cielo aperto dove, tra le innovazioni in corso, un ruolo centrale lo gioca l’agricoltura di precisione come l’uso di droni, sensori, immagini satellitari e mappe digitali per migliorare la gestione delle colture, ridurre gli sprechi di acqua e fertilizzanti, monitorare lo stato di salute del suolo. Ma la sfida è integrare queste tecnologie con i principi dell’agricoltura biologica e rigenerativa. Si sperimentano rotazioni colturali, pascolo integrato e tecniche a basso impatto per rigenerare il suolo e aumentare la biodiversità. L’Ente promuove tirocini, progetti formativi e trasferimento di buone pratiche, partecipando al consorzio europeo EIP-AGRI per diffondere innovazioni sostenibili".

Progetti in ponte per Ente Terre?

"Ente Terre regionali toscane sta promuovendo un progetto innovativo sulla sicurezza in agricoltura, con un campo prova per testare macchine e dispositivi di sicurezza. Prevede la creazione di un Centro nazionale ed europeo per formazione, sperimentazione e consulenza. Al contempo prosegue anche la promozione della legalità nella Tenuta di Suvignano e sperimenta tecniche sostenibili per mitigare il cambiamento climatico, in collaborazione con università e centri di ricerca".

Nuove tecnologie: è questa la nuova frontiera per l’agricoltura, non solo per Ente Terre.

"Sicuramente l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione giocano un ruolo fondamentale nel migliorare l’efficienza e la competitività delle imprese agricole. L’agricoltura 4.0 rappresenta una grande opportunità in questo senso, oltre che per ridurre l’impatto ambientale e per valorizzare la sostenibilità. In Toscana, stiamo accompagnando questa transizione con politiche mirate e sostegni concreti, in particolare per le piccole e medie aziende. Abbiamo fatto un bando specifico per gli investimenti in agricoltura di precisione (pari a 9,6 milioni) a cui si vanno a sommare le risorse della nuova programmazione, pari a 2,5 milioni".

Infine, parliamo di giovani: il futuro passa necessariamente da qua. Qual è il rapporto fra agricoltura e nuove generazioni?

"Una delle principali sfide è il ricambio generazionale: la Regione ha destinato nel nuovo ciclo di programmazione oltre 37,7 milioni per favorire l’insediamento dei giovani nelle imprese agricole, con l’obiettivo di garantire un futuro più sostenibile e competitivo per l’agricoltura toscana. Le opportunità sono molteplici. L’insediamento di giovani agricoltori nelle nostre campagne non solo contribuisce a combattere l’invecchiamento progressivo dell’imprenditoria agricola che anche in Toscana si sta verificando, ma è anche un fattore di crescita e di ammodernamento: i giovani, che oggi appartengono a una generazione digitale, sono naturalmente più propensi all’innovazione e alla diversificazione delle attività aziendali; inoltre sono più aperti al concetto di una agricoltura vicina all’ambiente, sono più pronti a mettersi in gioco, a inventare nuove strategie sia nel fare agricoltura che nella commercializzazione dei prodotti".