
Nel 1890 a Roma, i cowboy americani vennero surclassati dai maremmani .
I butteri maremmani con le loro giacche di fustagno, i gesti misurati, hanno scritto le pagine leggendarie di questa professione antica.
Ma la storia ricorda anche un episodio incredibile, ovvero della gara che nel 1890 i butteri dell’agro pontino fecero addirittura con Buffalo Bill. Il celebre colonnello statunitense, smessa la divisa e i panni dell’esploratore, aveva aperto un circo con attrazioni del Far West e lo portava in giro per il mondo. La sfida fu vinta dalla squadra di butteri cisternesi, capeggiata da Augusto Imperiali, che riuscì a domare un Mustang (l’indomito cavallo americano) incassando il risentimento degli americani e il giubilo del pubblico nostrano. Ancora oggi, nonostante il lavoro del buttero sia sempre meno praticato ’sul campo’ è rimasto vivo l’interesse per alcuni aspetti come lo stile di monta a cavallo che viene impiegato anche per l’equitazione in campagna, per il turismo equestre e nelle competizioni sportive.
La disciplina sportiva della monta da lavoro praticata dai butteri è stata creata dalla FITE (Fédération Internationale de Tourisme Équestre), per mettere a confronto tutti i tipi di monta da lavoro (buttera italiana, vaquera spagnola e portoghese, camargue francese) di confrontarsi agonisticamente in diverse prove tutte da sostenere con lo stesso cavallo.
E non manca anche lo ’stile’ con i capi di abbigliamento indossati dai butteri che da abiti da lavoro, sono diventati icone di stile e spunto per molte delle collezioni di stilisti del pronto moda.