Firenze, 10 giugno 2025 – L’agricoltura al passo coi tempi. Con le mani nella terra e lo sguardo all’orizzonte, su un futuro che è più attuale di quanto si possa pensare. È questo uno dei temi della prima giornata di AgroFutura festival, il grande evento che oggi e domani andrà in scena a Palazzo Guadagni Strozzi Sacrati, per iniziativa di Quotidiano Nazionale, La Nazione e il Resto del Carlino, in collaborazione con le Regioni Toscana ed Emilia-Romagna e Fai Toscana, e che ha come main partner Bper, partner Inalca - Gruppo Cremonini, Orogel e Selenella; nonché il patrocinio del Comune di Firenze. Si parlerà delle politiche messe in campo a livello nazionale ed europeo, con un focus sulla filiera agroalimentare toscana tra sfide e opportunità; e poi di imprenditoria femminile e nuove generazioni. Protagonista sarà anche lei: l’innovazione. Su agricoltura 4.0, tecnologie e sostenibilità si confronteranno alle 12.15 Simone Orlandini, direttore del dipartimento scienze e tecnologie agrarie, alimentari, ambientali e forestali dell’Università degli Studi di Firenze; Marcello Mele, professore ordinario di scienze animali dell’Università di Pisa; Marco Locatelli, dirigente settore gestione della Tenuta di Cesa.

Insieme agli esperti si approfondirà il ruolo delle tecnologie emergenti nell’evoluzione di agricoltura e allevamento verso modelli più sostenibili, efficienti e resilienti: dalla sensoristica e l’intelligenza artificiale alla gestione dati e alla robotica. E come possano portare miglioramenti in termini di produttività, benessere animale, tutela ambientale e valorizzazione delle risorse agricole. “Produzione e sostenibilità sono i due obiettivi principali, ma difficilmente compatibili. L’innovazione ha il compito di farli andare avanti in parallelo - illustra Orlandini -. Oggi è un settore all’avanguardia, ma le sfide sono tante, soprattutto alla luce dei contesti internazionali e dei cambiamenti dati da epidemie, guerre e dazi. Punti focali sono la formazione e l’utilizzo delle tecnologie nel modo più efficace possibile”.
Un modello toscano di agricoltura 4.0 che verrà illustrata oggi, è la Tenuta di Cesa, azienda agricola sperimentale, dimostrativa. “Ovvero una demo farm - spiega Locatelli - che nasce per mostrare l’innovazione sul campo e avvicinare l’agricoltore all’innovazione in modalità peer to peer: non una lezione, ma una dimostrazione dei risultati che le aziende possono raggiungere con un’agricoltura di precisione, quindi un modello organizzativo che si basa sulla conoscenza dei dati, che deve diventare un nuovo modello imprenditoriale”.
E quando si parla di sostenibilità non si può non menzionare quella sociale, accanto a quella economica e ambientale. “È un tavolino a tre gambe - afferma Mele - se ne manca una, cade. L’innovazione aiuta anche in ambito sociale, a garantire all’imprenditore agricolo uno stile di vita sano, una mole di lavoro congruo. Oggi messo a rischio anche da una forte carenza di manodopera e un difficile ricambio generazionale. È qui che entra in gioco la tecnologia”.
Te.Sca.