Il capo dei butteri maremmani: “La passione ci guida. Ora il ricambio generazionale”

Durante l’incontro di Agrofutura ad Alberese, uno spazio è stato dedicato a queste figure ormai leggendarie. Cambiano le epoche ma il modo in cui il bestiame viene allevato resta lo stesso nel tempo. “Ogni mattina a cavallo vediamo paesaggi difficili da raccontare per bellezza”

Il buttero, una figura mitica. Ad Agrofutura è stato ospite il capo dei butteri, Stefano Pavin

Il buttero, una figura mitica. Ad Agrofutura è stato ospite il capo dei butteri, Stefano Pavin

Alberese, 21 luglio 2025 – “E’ un mestiere dove la passione è tutto. Adesso siamo di fronte a un ricambio generazionale, speriamo di trovare giovani mossi dagli stessi ideali”. A parlare è Stefano Pavin, capo dei butteri maremmani. Una figura mitica quella degli allevatori di bestiame in un’azienda che in provincia di Grosseto ha una storia centenaria. Le epoche cambiano ma l’attenzione per il bestiame e la natura resta la stessa per questi lavoratori. Che come nell’iconografia classica si spostano a cavallo insieme alle mandrie. 

"Abbiamo lavorato per migliorare la sicurezza, che nel nostro mestiere è fondamentale – dice Pavin, intervistato dal giornalista de La Nazione Fabrizio Morviducci – E' bello riuscire a ottenere il meglio dai nostri animali. La nostra giornata inizia presto la mattina, come tutti in campagna. Il nostro lavoro è particolare perché ha varie fasi durante l'anno. Non è mai ripetitivo. Ci sono i periodi della monta, quello della nascita, della doma”. 

Si parla poi del ricambio generazionale. Molti butteri sono alla soglia dei sessant’anni e abbandoneranno. “Siamo di fronte a un cambio generazionale – dice Pavin – La sfida è cercare di trovare dei giovani che abbiano la passione per il bestiame. La vacca maremmana dà molto, ma serve impegno. Speriamo di trovare giovani che abbiano la voglia. Io ricomincerei a rifare questo mestiere. Al mattino usciamo a cavallo e abbiamo davanti dei quadri spettacolari, dei paesaggi unici difficile da spiegare a voce. E' qualcosa che riempie il cuore, spero che i giovani riescano ad apprendere questo”.