ROSSELLA CONTE
Prato

Maxi evasione fiscale a Prato, tre professionisti indagati per frodi milionarie

Perquisizioni e sequestri da parte della guardia di finanza. Tre professionisti indagati: coinvolti imprenditori cinesi e un sistema di società "apri e chiudi"

Facevano passare i titolari di fatto delle ditte “apri e chiudi” come semplici dipendenti per favorire l’evasione fiscale

Facevano passare i titolari di fatto delle ditte “apri e chiudi” come semplici dipendenti per favorire l’evasione fiscale

Prato, 21 maggio 2025 - Un’articolata indagine della procura della Repubblica di Prato ha portato alla luce un sistema strutturato di evasione fiscale che ruotava attorno a uno studio di consulenza contabile e fiscale operante nel distretto economico pratese. Al centro dell'inchiesta, tre professionisti – un commercialista italiano di 65 anni e due consulenti del lavoro cinesi, una donna e un uomo di 42 e 43 anni – accusati di aver agevolato la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e di aver fornito consulenza fiscale illecita.

Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti, i tre avrebbero fornito assistenza sistematica e consapevole a imprenditori di fatto – per lo più cittadini cinesi – che risultavano formalmente dipendenti ma che in realtà gestivano imprese già cessate, con ingenti debiti tributari, e riaperte sotto nuova veste, mantenendo stessi clienti e asset produttivi. Un meccanismo noto come “apri e chiudi”, già osservato in altri contesti di evasione fiscale seriale.
Le indagini, che coinvolgono circa novecento imprese individuali riconducibili a soggetti cinesi, hanno portato all’esecuzione di 14 perquisizioni da parte della Guardia di Finanza di Prato. Le operazioni hanno riguardato abitazioni, uffici e lo studio professionale dei tre indagati, nonché le sedi di dieci imprese e di alcune società a responsabilità limitata sospettate di far parte dello schema fraudolento.
Durante le perquisizioni, sono stati sequestrati documenti contabili e materiale informatico attualmente al vaglio degli investigatori. L’inchiesta si inserisce in un più ampio piano di contrasto alla criminalità economico-finanziaria transnazionale, con l’obiettivo di “ristabilire la legalità in un distretto strategico per l’economia toscana, spesso esposto a dinamiche elusive sistemiche”.