
La polizia venerdì nel locale di via dei Confini dove nel luglio 2024 fu aggredito un imprenditore orientale: l’episodio si colloca all’inizio dell’escalation criminale .
Droga, risse, prostituzione. C’è tutto questo dietro le porte del circolo M2, circolo a gestione cinese situato in via dei Confini, a ridosso della Shun Da, la ditta di logistica colpita da un pacco bomba il 16 febbraio scorso. Le forze dell’ordine sono entrate venerdì nel locale di intrattenimento cinese in un blitz coordinato, mirato e ad ampio raggio, condotto con la direzione della Procura di Prato. Durante la perquisizione – frutto del lavoro congiunto della Questura di Prato (con la squadra mobile, divisione Pas, ufficio immigrazione, ufficio gabinetto e polizia scientifica), e del Reparto prevenzione Crimine di Firenze – sono stati identificati 24 cittadini cinesi, di cui sei risultati irregolari sul territorio italiano. Alcuni di loro erano già destinatari di precedenti ordini di espulsione, mai eseguiti.
Nelle sale adibite a privè c’era droga di vario tipo. Il titolare del locale, come spiega in una nota il procuratore di Prato Luca Tescaroli, è stato denunciato per agevolazione dell’uso di sostanze stupefacenti. Per lui è scattata anche una sanzione amministrativa di 5.000 euro per la somministrazione di alimenti e bevande in assenza delle necessarie autorizzazioni.
Solo qualche giorno prima, tra il 18 e il 19 agosto, nello stesso locale si era verificata una violenta rissa che aveva coinvolto numerosi cittadini cinesi. Presumibilmente i tre cittadini feriti da arma taglio arrivati in pronto soccorso al Santo Stefano quella notte – quando tra l’altro un esagitato ha dato in escendescenze urlando che uno di loro era armato (cosa poi risultata non vera) – erano stati feriti proprio all’interno dell’M2.
Quella notte nella rissa scoppiata nel circolo di via dei Confini una donna di origine spagnola ha riportato una frattura cranica e traumi facciali multipli, mentre tre uomini – uno dei quali già noto alle autorità per estorsioni e racket della prostituzione – hanno subito lesioni causate da bottiglie di vetro, posaceneri e altri oggetti contundenti. Le indagini sono ancora in corso per chiarire il movente e identificare tutti le persone coinvolte nella rissa.
Ma non è questo il primo episodio violento riconducibile al circolo ‘M2’. Bisogna fare un salto indietro di un anno: il 18 giugno 2024, l’imprenditore cinese Haifei Zhang, spiega in una nota la procura pratese, fu aggredito brutalmente all’interno del locale da un gruppo di connazionali. E’ un imprenditore operante nel settore di logistica, traporti e grucce. Potrebbe essere lo stesso Haifei Zhang, uno dei collaboratori fidati di Zhang Naizhong e quindi di suo figlio Zhang Di, titolare della Shun Da, appunto una delle ditte colpite dai pacchi bomba.
Quest’aggressione, spiega il procuratore nella nota, "si colloca all’inizio dell’escalation criminosa che ha coinvolto gruppi imprenditoriali antagonisti impegnati nei settori della produzione di grucce per abiti, della logistica e dei trasporti".
L’indagine punta a far luce su un fitto intreccio di interessi economici e criminali all’interno della comunità cinese locale, da mesi al centro di un’escalation di violenza legata al controllo del territorio e delle attività produttive. "Le attività investigative, sottolinea la Procura, proseguiranno con il massimo impegno, anche grazie al prezioso apporto degli agenti della Squadra Mobile di Prato".