
Una delle sale gioco chiuse dalla polizia municipale a Porta Pistoiese
Scovate e chiuse altre due sale gioco abusive nei pressi di Porta Pistoiese. L’operazione è stata portata a termine dalla polizia municipale. Non è stato semplice per gli agenti accedere in quanto entrambe le sale, gestite da cittadini cinesi, pur insediate in fondi commerciali, risultavano sempre chiuse e per accedere era necessario suonare il campanello di un portoncino esterno sorvegliato da telecamere. Nel primo caso l’attività è risultata completamente abusiva, di proprietà di un cinese di oltre 60 anni, ma di fatto gestita con l’ausilio di due giovani connazionali che si alternavano nella portineria giorno e notte. I locali erano allestiti con 6 box numerati, separati da pannelli di legno. All’interno di ciascun box era posto un computer connesso in rete per il gioco online. Un settimo computer consentiva di cedere ai clienti crediti di gioco che venivano pagati in contanti. In caso di vincita il cliente riceveva subito il premio in contanti. Tutte le movimentazioni di denaro (incassi e vincite) erano rigorosamente annotate in quadernetti con bilanci giornalieri. In cassa sono stati trovati circa 2.000 euro. Nella seconda sala gioco creata nei locali di un’attività di vicinato, gestita da un cinese di circa 45 anni, attiva e iscritta alla Camera di Commercio per la vendita di dispositivi elettrici ed elettronici, è risultata analoga alla prima, con sei postazioni allestite per i clienti e una postazione di controllo e gestione delle piattaforme online. Anche in questo caso la contabilità era tenuta con precisione e in cassa c’erano 1.400 euro.Tutti i computer, libri contabili e denaro sono stati sequestrati al fine di interrompere l’attività illecita. I due gestori sono stati sanzionati per 3.500 euro complessivi.
Di gioco d’azzardo è tornato a parlare anche il ministro dell’Interno Piantedosi presentando la relazione sull’attività della direzione investigativa antimafia (Dia) nel 2024. "In provincia di Prato – ha detto Piantedosi – risulta consolidata una forte presenza della criminalità cinese che gestisce importanti giri di affari illegali, legati soprattutto all’imprenditoria tessile e dell’abbigliamento, ai settori del gioco e delle scommesse clandestine, cui si ritiene possano essere ricondotte anche ipotesi di riciclaggio". Nella relazione il ministro ha parlato anche della presenza di mafie di casa nostra e di come la provincia di Prato sia "appetibile" per la camorra che, in provincia, ha interessi soprattutto nel settore della ristorazione e del turismo. Sulle parole di Piantedosi è intervenuto Rocco Rizzo di Fratelli di Italia. "La criminalità organizzata ha messo radici profonde nella nostra città – ha detto – L’analisi investigativa conferma come anche qui si stia consolidando la presenza di organizzazioni mafiose".