
Le valigie e i sacchi con gli effetti personali stipati sui furgoni a Vicofaro
Pistoia, 28 giugno 2025 – Il trasferimento degli ospiti della parrocchia di Vicofaro è ormai una realtà. Si chiude così una fase lunga e complessa della vicenda Vicofaro, che negli anni ha catalizzato l’attenzione nazionale diventando simbolo di un’accoglienza fuori dai circuiti istituzionali ma non priva di criticità.
Un delicato passaggio su cui hanno vigilato i servizi di controllo disposti dal Prefetto Licia Donatella Messina nei pressi della canonica di Vicofaro, mai interrottisi nel tempo, e poi implementati a partire dal 16 giugno con la partecipazione di tutte le forze di polizia territoriali.
Successivamente dal 25 giugno, con l’inizio delle operazioni di trasferimento degli ospiti dalla struttura di Vicofaro alle migliori alternative abitative individuate dalla Diocesi, la Polizia di Stato ha intensificato i servizi già in atto con l’impiego dei reparti inquadrati, la Digos, la Polizia Scientifica e ulteriori forze territoriali.
I servizi volti alla tutela dell’ordine e sicurezza pubblica, d’intesa con la Diocesi, hanno garantito non solo il sereno andamento dei trasferimenti ma, in particolare, nelle ore notturne e serali, che non vi fossero reingressi degli ex ospiti, ovvero nuovi ingressi di persone che volessero occupare gli ambienti già liberati. Intanto, continuano senza sosta le attività svolte dalla Polizia di Stato insieme ai Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale. Le nuove destinazioni, distribuite in vari punti del territorio pistoiese, comprendono la canonica della chiesa di Piuvica, quella di Capostrada, un terratetto in via Fiume nel centro città e una struttura a Lupicciano.
Le sistemazioni non sono provvisorie, ma soluzioni stabili, pensate per garantire condizioni di vita dignitose e un monitoraggio attento da parte della rete diocesana. A Capostrada, però, non sono mancate le proteste. Alcuni residenti hanno lamentato di non essere stati informati in anticipo dell’arrivo dei nuovi inquilini. Marco Tosi, cittadino della zona, ha espresso il malumore in un messaggio condiviso pubblicamente: “Premesso che abito in località Capostrada, stamani (ieri, ndc) ci siamo alzati e abbiamo trovato una sorpresa inaspettata.
Senza alcun preavviso, ci sono un numero indecifrabile di uomini (penso reduci da Vicofaro) nei locali della chiesa. Ora chiedo se si tratta di una soluzione provvisoria e per quanto possa durare, perché secondo noi non è giusto che la popolazione non venga avvisata con largo anticipo di simili manovre. Spero di essere ascoltato, perché qui la gente è già in agitazione”.
Le forze dell’ordine, intanto, continuano a presidiare l’area della parrocchia di Vicofaro, anche nelle ore notturne, per garantire che non si verifichino reingressi nella struttura già liberata o nuovi tentativi di occupazione. I controlli, iniziati già dal 16 giugno, sono stati via via rafforzati e proseguiranno anche nei prossimi giorni, fino al completamento della messa in sicurezza dell’immobile.
Sul fronte dell’accoglienza diffusa, anche altri comuni si stanno mobilitando.
A Larciano, la sindaca Lisa Amidei ha annunciato l’arrivo di dieci migranti nella residenza terapeutica Il Poggiolino. “Confido nelle istituzioni e nel mondo del volontariato – ha scritto – affinché questo arrivo sia gestito con senso di responsabilità e umanità. Siamo stati tra i primi comuni, anni fa, ad accogliere migranti sia a Cecina che a San Rocco. Non ci sono mai stati problemi perché abbiamo sempre preteso un rapporto costante con gli enti gestori dell’accoglienza. Anche stavolta – ha aggiunto – saremo capaci di affrontare questo arrivo e trasformare una situazione anomala in una rispettosa convivenza”.
Michela Monti