ENRICO MATTIA DEL PUNTA
Cronaca

L’ultimo abbraccio. Marah non ce l’ha fatta: "Devastata dalla fame"

La ventenne Abu Zuhri è morta a Pisa poche ore dopo il suo arrivo dalla Striscia. Lo sdegno della politica. Giani: "Israele interrompa il genocidio in atto".

Marah Abu Zuhri all’arrivo all’aeroporto di Pisa (foto Valtriani)

Marah Abu Zuhri all’arrivo all’aeroporto di Pisa (foto Valtriani)

Non ce l’ha fatta Marah Abu Zuhri, la giovane palestinese di 20 anni morta a Pisa poche ore dopo il suo arrivo dall’ospedale di Gaza. La ragazza era giunta nella notte tra il 13 e il 14 agosto con un volo umanitario coordinato dalla Cross di Pistoia, in condizioni già disperate a causa di una grave forma di malnutrizione. È deceduta il giorno seguente all’ospedale di Cisanello.

Sarà San Giuliano Terme, nel Pisano, a farsi carico della sepoltura. La proposta arriva direttamente dal sindaco Matteo Cecchelli: "Ci siamo messi immediatamente a disposizione della famiglia per fare in modo che la giovane possa avere una degna sepoltura, nel rispetto della sua identità, della sua storia e della sua fede", ha dichiarato. La mamma di Marah arrivata insieme a lei, e altri 11 pazienti palestinesi, con familiari e accompagnatori al seguito, infatti si trova ora in una delle strutture del comune sangiulianese. Il primo cittadino ha espresso "a nome dell’amministrazione comunale e dell’intera comunità di San Giuliano Terme, il più profondo cordoglio per la tragica scomparsa della giovane cittadina palestinese di soli 20 anni".

"La madre, attualmente ospite in una delle strutture del nostro territorio – ha aggiunto Cecchelli – ha ricevuto e continuerà a ricevere tutto il supporto possibile. La nostra vicinanza va anche al popolo palestinese, colpito da questa perdita che assume un significato ancora più doloroso alla luce del contesto umano e drammatico da cui questa giovane proveniva".

Anche Cgil, Arci e Anpi di Pisa hanno espresso cordoglio per la morte di Marah. In una nota congiunta, le tre associazioni scrivono che non si è trattato di "una fatalità, ma della diretta conseguenza delle politiche di assedio e privazione imposte da Israele alla popolazione civile di Gaza. È con rammarico e rabbia che denunciamo come la fame, la sete, l’impossibilità di accedere a cure mediche e beni essenziali vengano usati come armi di guerra in un vero e proprio genocidio contro il popolo palestinese". Il movimento Stop Rearm Europe Pisa sta valutando l’organizzazione di una veglia in memoria della giovane già nei prossimi giorni.

La morte di Marah Abu Zuhri ha suscitato immediate reazioni dal mondo politico, con prese di posizione molto dure da parte della giunta regionale toscana. L’assessore regionale al diritto alla salute, Simone Bezzini, insieme al presidente Eugenio Giani, ha diffuso una nota: "Rinnoviamo con forza l’appello alla pace chiedendo a Israele di interrompere il genocidio in atto e alla comunità internazionale di riconoscere lo Stato di Palestina".

"Il governo di Israele guidato da Netanyahu sta deliberatamente uccidendo migliaia di persone – ha aggiunto l’assessora regionale Alessandra Nardini –. Marah poteva essere, speravamo potesse essere, una vita salvata grazie alla professionalità e all’umanità delle cure del personale medico toscano, e invece il corpo di questa giovane donna era troppo provato, anche a causa di un grave deperimento organico da malnutrizione. Si muore così a Gaza, in Palestina, non solo sotto le bombe, ma anche di fame. Siamo di fronte al genocidio di un popolo, quello palestinese, e Marah Abu Zuhri ne è l’ennesima vittima innocente".

"È arrivata viva, ma devastata dalla fame – ha concluso l’assessora con delega alla Protezione civile, Monia Monni –. I medici hanno provato a salvarla, non è bastato. Morire di fame, inflitta e usata come arma di guerra, per piegare e distruggere un popolo. Marah aveva vent’anni. A vent’anni si sogna, si ama, si sbaglia, si ride con gli amici, si desidera e si immagina il futuro. Lei invece ha dovuto combattere con la fame".

Enrico Mattia Del Punta