
Riccardo Trallori e Bernard Dika
di Alessandro BenigniPISTOIASe ne faccia una ragione, il segretario dem Marco Mazzanti: a poco servono le reprimende, i buoi sono ampiamente scappati dal recinto. Così la bagarre di casa Pd in merito al listino per le Regionali torna sui giornali, in vista di quel "percorso interno al partito per definire le candidature" che assume sempre di più i contorni di una resa dei conti.
Da una parte c’è Riccardo Trallori: l’appello per proporre la sua candidatura a consigliere regionale ha superato rapidamente le seicento sottoscrizioni. "Questa grande mobilitazione ci convince ancora di più della bontà di questa scelta, capace di muovere una comunità ampia, trasversale e variegata", spiegano. Tra i nuovi sottoscrittori, altri amministratori della provincia e figure cittadine di rilievo: per il terzo settore, Rossella Ghelardini di Enpa, Cristina Fattori di Auser, Jonathan Lucchesi di "Coming Out"; in ambito sanitario, il fondatore dell’Ambulatorio Solidale Mauro Quattrocchi, l’ex dirigente di Asl Toscana Centro Roberto Biagini, l’ex primario di pneumologia Franco Vannucci; nella scuola, iI docenti universitari Elena Gori e Romano Fantacci. E poi molti dirigenti dem e alcuni membri delle segreterie dei Gd. "Il nostro unico avversario è la destra e non ci interessano dinamiche di altro tipo – mettono in chiaro –. Questo risultato numerico, è anche di sostanza: Riccardo porta in dote al Pd una mobilitazione straordinaria e dal basso, delle comunità locali: l’unica corrente che conosciamo è l’amore per il nostro territorio e l’appoggio alle sue figure migliori – concludono i sottoscrittori –. L’auspicio è che Riccardo accetti questa sfida e il Pd valorizzi questa mobilitazione".
Dall’altra c’è Bernard Dika, che si fa forza del supporto di ampie porzioni del mondo dei Giovani Democratici. diciotto, in particolare, le firme del mondo Gd per la sua candidatura: "In un tempo in cui la politica sembra distante, Bernard Dika incarna la freschezza delle idee e la concretezza dei risultati – affermano –. È il simbolo di una Toscana che crede nelle proprie energie migliori e sceglie di affidarsi a chi sa fare. Noi giovani dirigenti non vogliamo restare spettatori: vogliamo contare, incidere. Bernard Dika è un ragazzo partito dal basso – argomentano –. Conosce i nostri problemi perché li vive e, in questi anni, ha lavorato per borse di studio, nidi e libri gratis, opportunità per chi vuole creare impresa. È un volto nuovo, libero da correnti, che ascolta, unisce e mette le persone prima delle appartenenze. Questo è ciò che serve al Pd: liberare amministratori e dirigenti dal peso dei soliti capibastone", affondano. "Sostenere Bernard significa dare continuità al lavoro avviato con il Presidente Giani e portare Pistoia a essere protagonista, con la forza di una nuova generazione".
Che siano i primi round dello scontro tra due correnti? I diretti interessati assicurano di no: "La nostra unica corrente è il territorio", affermano i pro-Trallori; "Liberi da correnti", sentenziano i pro-Dika...