MICHELA MONTI
Cronaca

Vicofaro, sgombero imminente. Pronti i ricollocamenti, Biancalani: “Presidio”

Le forze dell’ordine controllano la chiesa, scatta il divieto di sosta. A quanto filtra nessuna operazione di forza, ma soluzioni alternative. In provincia si parla di via Fiume, Piuvica, Capostrada e Lupicciano

Le operazioni di decongestionamento dello scorso aprile (Acerboni/fotoCastellani)

Le operazioni di decongestionamento dello scorso aprile (Acerboni/fotoCastellani)

Pistoia, 25 giugno 2025 – A Vicofaro i segnali sono ormai inequivocabili. Dalla giornata di oggi, in via Santa Maria Maggiore, nei pressi della parrocchia di don Massimo Biancalani, scatteranno divieti di sosta per “motivi di ordine pubblico”. È presumibile che tali cartelli siano conseguenza dell’ordinanza firmata nei giorni scorsi dal sindaco di Pistoia, Alessandro Tomasi, che impone lo sgombero della struttura parrocchiale da tempo occupata da decine e decine di migranti, accolte dal sacerdote negli spazi dell’ex oratorio, per “gravi carenze igienico-sanitarie e strutturali”. La stretta sulla viabilità, che riguarderà in particolare il tratto antistante alla chiesa, è il primo passo operativo verso l’esecuzione dell’ordinanza, che prevede il ripristino delle condizioni di sicurezza e abitabilità dell’immobile. Una misura annunciata da tempo, più volte rinviata e da anni al centro di una controversia che ha diviso la città e sollevato dibattiti anche a livello nazionale. Lo sgombero, seppur non ancora ufficialmente calendarizzato, appare ormai imminente, con i primi ’traslochi’ addirittura già effettuati.

Quanto alle modalità, le informazioni che filtrano da più parti evidenziano che non si tratterà di un’operazione di forza, ma che si procederà allo svuotamento progressivo via via che verranno trovate sistemazioni alternative per gli ospiti. Secondo alcune ipotesi non ancora confermate ufficialmente, i migranti attualmente ospitati a Vicofaro potrebbero essere trasferiti in diverse strutture individuate presumibilmente dalla Diocesi e dalla Caritas: tra queste la canonica della chiesa di Piuvica, quella di Capostrada, un terratetto in via Fiume a Pistoia e una struttura a Lupicciano. Ma il clima intorno a Vicofaro si fa comunque teso. Oggi gli avvocati Fausto Malucchi e Elena Baldi presenteranno il ricorso contro l’ordinanza, a seguito del quale potrebbe arrivare un provvedimento di sospensiva da parte del Tar. Intanto, in risposta all’azione delle autorità preposte, don Biancalani ha annunciato un presidio davanti alla chiesa, convocato già dalla mattinata di oggi, in concomitanza con l’entrata in vigore dei divieti di sosta. Insieme a lui ci saranno invitati cittadini e associazioni del territorio da sempre solidali con il progetto di accoglienza che la parrocchia porta avanti dal 2016, spesso in condizioni di precarietà e al di fuori dei circuiti ufficiali del sistema. Del resto il progetto Vicofaro, nel tempo, è diventato un simbolo della resistenza alle politiche securitarie e restrittive sull’immigrazione, ma anche un punto critico per le istituzioni locali.

La questione di Vicofaro è stata discussa anche nell’ultima seduta del consiglio comunale. Lunedì pomeriggio a palazzo di Giano, alla luce delle ultime notizie, c’è stata una comunicazione orale presentata dal capogruppo di Pistoia Ecologista Progressista, Mattia Nesti. “Sarebbe inaccettabile pensare di risolvere con la forza quella che è una situazione sociale da prendere in carico – ha ricordato – e se qualcuno pensa questo troverà la nostra ferma e dura opposizione. Abbiamo infatti registrato una dichiarazione importante da parte della Diocesi – sottolineano da Pep –: l’impegno a individuare per tutte le persone accolte una sistemazione abitativa alternativa e percorsi adeguati di supporto, formazione ed emancipazione. Un impegno che ha già dato i suoi primi risultati concreti con un parziale decongestionamento della parrocchia. Per questo vogliamo ribadire che sarebbe grave e inaccettabile portare avanti lo sgombero con l’uso della forza. E ci preoccupa che l’amministrazione in aula abbia scelto di sottrarsi al confronto. Adesso è invece il momento di fare quello che il Comune non ha mai fatto negli ultimi sette anni – concludono –: impegnarsi attivamente e senza ipocrisie per dare, da subito, risposte alternative a chi ha trovato rifugio a Vicofaro”.

Nel dibattito ha detto la sua anche la capogruppo della Lega, Cinzia Cerdini, da sempre in prima linea sulle vicende di Vicofaro: “chiedere un altro parroco è nel diritto dei fedeli, come fatto dai residenti: ed è ovvio che sarà il Vescovo, nel caso, a prendere la decisione”. “Quella che vediamo lì non è accoglienza – ha aggiunto Giampaolo Pagliai, di ’Forza Italia – Amo Pistoia Civica’ – le vittime sono i rifugiati e i residenti del quartiere perché qui non si può avere il referente di Lampedusa (il riferimento è al parroco, ndr) senza stabilire un numero chiuso, i posti letto, quanti servizi igienici e le presenze tollerabili affinché si possa parlare di un vero inserimento nella collettività”. All’attacco anche il capogruppo del Partito Democratico, Matteo Giusti, che parla apertamente di “un Comune e di un sindaco che si nascondono dietro ad un’ordinanza, l’ennesima, che però non darà una risposta a questa emergenza”.