"Agli ospiti di Vicofaro sarà trovata nel più breve tempo possibile una diversa collocazione". Lo assicura la Diocesi di Pistoia dopo l’ordinanza del sindaco che chiede al legale rappresentante e parroco di Vicofaro don Massimo Biancalani, lo sgombero dei locali della parrocchia di Vicofaro entro 20 giorni per motivi di sicurezza e igienico-sanitari. Per i principi che muovono l’azione della diocesi, a tutti gli ospiti di Vicofaro sarà offerta accoglienza e assistenza in altre strutture messe a disposizione dalla diocesi stessa perché tutti gli ospiti di Vicofaro abbiano la possibilità di non rimanere per strada", fa sapere la diocesi "perché, aldilà del dispositivo dell’ordinanza, è chiara la consapevolezza di superare questa ospitalità in modalità emergenziale, che offre accoglienza ad un numero esorbitante di persone, lasciandole inevitabilmente in condizioni di alloggio gravemente precarie ed anche pericolose, prima di tutto per loro stesse e poi per il bene di tutti".
"Riteniamo infatti che ogni persona immigrata sia degna di rispetto e attenzione come ogni essere umano – scrive la Diocesi sottolineando di aver da eccepire sui termini di formulazione dell’ordinanza e sulla sua opportunità – . Lo faremo in collaborazione con e il supporto della Caritas nazionale, degli enti diocesani preposti e di alcuni partner specializzati, che già da tempo ci affiancano.
La diocesi è sicura che don Massimo, in quanto ancora parroco di Vicofaro, ma sottoposto canonicamente all’obbedienza al suo vescovo, "non solo accetterà ma favorirà questa operazione di ricollocamento". La diocesi precisa che Vicofaro non chiude. "Vicofaro si rinnova. Vicofaro chiuderà solo provvisoriamente perché i locali della parrocchia infatti saranno sottoposti a un necessario – e doveroso – progetto complessivo di risanamento delle strutture. Subito dopo essi riapriranno, per essere ancora casa di accoglienza per un numero adeguato di persone, offrendo loro un ambiente conforme alle normative di sicurezza".