
Il sindaco Alessandro. Tomasi
"L’ordinanza, che nasce da una decisione maturata al tavolo prefettizio aperto su Vicofaro, è lo strumento che abbiamo per agire su una situazione di rischio come quella che persiste nella parrocchia, con un ulteriore aggravamento evidenziato nei recenti sopralluoghi congiunti di Polizia Municipale, Asl e Vigili del Fuoco". Così il sindaco Alessandro Tomasi spiega le motivazioni di un provvedimento urgente che va a sanare una situazione diventata insostenibile e addirittura aggravatasi nel tempo. "In particolare, emergono criticità significative sia sull’aspetto igienico che su quello sanitario. Inoltre gli screening messi a disposizione dalla Asl, non sono stati utilizzati, se non in minima parte. Dopo la condivisione del problema con il Ministro Piantedosi, che si è subito attivato, il Ministero dell’Interno - dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione - ha individuato 70 posti tra Cas e Sai. Sono posti trovati con uno sforzo straordinario e messi a disposizione per dare un’alternativa a quel modello che mette a rischio per primo chi viene accolto. Le istituzioni hanno quindi creato le condizioni e dato gli strumenti per decongestionare la parrocchia, ma anche in questo caso la misura è stata utilizzata in minima parte. La chiave per risolvere la situazione resta sempre quella della collaborazione tra tutti i soggetti coinvolti, anche nello sgombero ordinato con l’atto che ho firmato e che è frutto, lo ricordo, di una decisione corale presa al tavolo della Prefettura".
"Lo sgombero della parrocchia di Vicofaro – scrivono i deputati di Fratelli d’Italia Alessandro Amorese e Francesco Michelotti, vice coordinatore toscano del partito – divenuta nel tempo un modello sempre più negativo della tanto decantata ‘accoglienza dei migranti’ sbandierata strumentalmente dalla sinistra, è la dimostrazione che il ripristino della legalità non è solo un proclama, ma un’azione concreta. Il sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi, di concerto con le istituzioni, ha giustamente firmato un’ordinanza che pone fine a quella che è stata solo una forma di propaganda politica sulla pelle dei più deboli. La realtà fintamente accogliente di Vicofaro ha mortificato e costretto i residenti del quartiere a subire continui episodi di degrado e di illegalità, non ha garantito agli ospiti della parrocchia le necessarie condizioni igienico sanitarie, ed è stata un emblema di violazione del valore stesso dell’integrazione".