
Don Massimo Biancalani mantiene la guida della parrocchia di Ramini
"Mi aspetto ancora una fase interlocutoria con il vescovo, per capire bene soprattutto il destino di questa importante esperienza d’accoglienza, che ha un mandato che va anche oltre la Diocesi: c’è un intervento di Papa Francesco e ci sono due lettere del Dicastero del Vaticano per lo sviluppo integrale della persona umana. Quella di Vicofaro è un’esperienza certamente migliorabile, sulla quale tuttavia occorre una riflessione attenta". Così don Massimo Biancalani, ormai ex parroco di Vicofaro, a seguito della decisione del vescovo di assegnarlo ad altro incarico, offrendogli la direzione dell’Ufficio missionario diocesano. Don Biancalani, secondo quanto da lui stesso dichiarato, mantiene invece la guida della parrocchia di Ramini, dove continuerà l’accoglienza di migranti, seppure in misura minore. "Al momento a Ramini – spiega il prete – abbiamo circa trenta ospiti, alcuni dei quali provenienti proprio da Vicofaro e questi sono i soggetti più bisognosi, che a mio parere andavano gestiti per primi e non lasciati per ultimi e poi in parte abbandonati". Riguardo agli ospiti ricollocati, don Biancalani si dice "soddisfatto della loro sistemazione in strutture più piccole", ma esprime preoccupazione "per la durata del progetto e per le prospettive a lungo termine", poiché "l’accoglienza per questi ragazzi – afferma – non può durare pochi mesi, perché sono cammini piuttosto lunghi. Per noi questi giovani sono persone che appartengono a una comunità ben precisa, che è quella di Vicofaro, ragazzi che abbiamo seguito con tanto amore e quindi sarà nostra premura vedere bene quale sarà la loro sorte". Tra le attestazioni di solidarietà nei confronti di don Biancalani, quella di Fiorella Zabatta, co-portavoce nazionale di Europa Verde ed esponente di Alleanza Verdi e Sinistra, che in una nota esprime "piena vicinanza e solidarietà" a don Massimo, aggiungendo che "Vicofaro non è stata solo una parrocchia: è stata un faro di solidarietà, nel suo ruolo di accoglienza dei migranti come fratelli e sorelle come chiede Papa Leone XIV". "Allontanare don Biancalani – conclude Zabatta – significa tentare di spegnere quella luce. Ma le luci accese dalla solidarietà non si spengono con un decreto: continuano a vivere nelle coscienze e nelle azioni di chi crede che l’umanità venga prima di tutto".
Patrizio Ceccarelli