Firenze, 11 agosto 2025 – Estate 2025 tra luci e ombre per le spiagge toscane: se da un lato molti stabilimenti hanno mantenuto i prezzi invariati rispetto agli anni precedenti, dall’altro non mancano rincari e polemiche legate anche alle regole per chi vuole portarsi il pranzo da casa.
Secondo l’osservatorio nazionale Federconsumatori, i costi medi degli stabilimenti balneari in Italia sono cresciuti del 2,3% rispetto al 2024. In Toscana, in località come Versilia e Costa degli Etruschi, si registrano tariffe giornaliere che per ombrellone e due lettini possono andare dai 25 ai 40 euro in alta stagione, con punte più alte per le prime file vista mare.
Nel Golfo di Baratti, ad il costo per un ombrellone e due lettini si attesta sui 30 euro, 100 a Punta Ala se in prima fila. Molti stabilimenti hanno scelto di mantenere invariati i listini per non scoraggiare i clienti in un’estate segnata da un calo di presenze stimato tra il -15% e il -20%, ma per le famiglie la spesa resta comunque significativa, soprattutto se si aggiungono extra come parcheggio, ristorazione o cabine.
Cibo da casa in spiaggia: un diritto che vale anche in Toscana
In alcuni stabilimenti, soprattutto nelle località più turistiche, campeggiano cartelli che vietano di introdurre alimenti e bevande dall’esterno. La legge, però, è chiara: le spiagge sono demanio pubblico e gli stabilimenti offrono servizi, ma non possono impedire a chi paga l’accesso o il noleggio di ombrelloni di consumare cibi e bevande portati da casa, purché nel rispetto del decoro e senza arrecare disturbo.
Il divieto assoluto di introdurre alimenti è considerato illegittimo, salvo che riguardi aree specifiche come ristoranti o zone chiuse interne alla struttura. I gestori possono intervenire solo in caso di comportamenti eccessivi, come grandi tavolate che intralciano il passaggio o l’uso di barbecue e vetro.
Consigli pratici per i bagnanti
Portare cibo e bevande da casa è lecito, ma meglio optare per soluzioni poco ingombranti e rispettose dell’ambiente. Quindi è bene evitare stoviglie in vetro o contenitori pericolosi e, in caso di contestazioni, ricordare con calma che la normativa tutela questo diritto e, se necessario, rivolgersi alla polizia municipale o alla Capitaneria di porto.