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Cronaca

Caro spiagge e turismo in crisi, il nostro viaggio a Principina: “La classe media soffre, ormai viene solo chi ha la casa”

Presenze giù del 15-20%. Affitti fino a mille euro a settimana ad agosto, consumi ridotti nei ristoranti. “Weekend pieni, settimane vuote: chi affittava, ora va altrove o resta a casa”

Caro spiagge e turismo in crisi, il nostro viaggio a Principina: “La classe media soffre, ormai viene solo chi ha la casa”

Principina a Mare (Grosseto), 11 agosto 2025 - La crisi della fascia media si tocca con mano a Principina a Mare. Qui, dove mare e natura regnano incontrastati, la vacanza è, da sempre, formato famiglia, all’insegna del totale relax. Nulla a che vedere col lusso di Punta Ala o dell’Argentario. Sotto gli ombrelloni, ci sono soprattutto famiglie con bambini o pensionati, che scelgono Principina da 40, anche 50 anni.

Le difficoltà degli operatori turistici

“Andiamo avanti grazie alle persone che qui hanno la seconda casa - non ha dubbi Giovanni Rizzi del ristorante pizzeria Tira Tira -. A mancare sono coloro che prendevano un appartamento in affitto per una, spesso due settimane. A causa dell’aumento dei prezzi, abbiamo perso quest’importantissima fascia di clienti. Il risultato è che si lavora bene il venerdì e il sabato. Già la domenica molte persone riprendono la via di casa. Non solo. Prima a tavola si spendeva di più. Adesso, la maggior parte dei clienti si limita a una-due portate”.

Principina a Mare
Principina a Mare

“Il grosso delle presenze si concentra nel fine settimana - conferma Giacomo Trocchia, titolare del bagno Medusa -. Se luglio si è chiuso con un meno 20%, adesso siamo intorno ad un meno 15%. Eppure, noi da cinque anni non ritocchiamo i prezzi. Per fortuna abbiamo tanti clienti stagionali, persone che qui hanno la casa. Mancano tantissimo i turisti che venivano qui in affitto. Del resto, i prezzi parlano chiaro: un mio cliente, per agosto, si è visto chiedere 1800 euro per una settimana in appartamento. Una cifra impossibile per una famiglia di fascia media”.

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Le testimonianze dei frequentatori storici

Lucia viene a Principina da trent’anni: “Sono qui perchè i miei genitori, negli anni Ottanta, sono riusciti ad acquistare una villetta. Io non potrei mai, col mio magro stipendio, comprare una seconda casa. Ci sono tante persone come me: quaranta-cinquantenni che, di fatto, vivono peggio dei loro genitori, tra lavori sottopagati e poche ferie. Conosco diverse persone che venivano in affitto ma che da quest’anno hanno optato per mete più a buon mercato. Purtroppo, a Principina le case costano troppo e, spesso, sono pure mal tenute”. “Anche io vengo qui solo perchè ho la seconda casa - aggiunge Rosa -. Siamo in quattro, con due bimbi piccoli. La spesa la facciamo a Grosseto. Qui, costerebbe il 20% in più. Anche l’ombrellone ogni anno rincara, ma non possiamo farne a meno. Si risparmia sul ristorante, quello sì. Al massimo, prendiamo una pizza ogni tanto”.

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“Per via dei rincari generalizzati bisogna stare più attenti a tutto - aggiunge Nazario -. Secondo me, però, molte persone non scelgono più Principina anche perchè non è più curata come un tempo. Prima, era davvero un paradiso terreste. Adesso, invece, vedo vialetti pieni di rovi, tanto per fare un esempio”. Per Danilo, che frequenta Principina da vent’anni, il calo di presenze rispetto al passato è “considerevole”: “I prezzi sono aumentati, sia per l’immobiliare che per il cibo. Noi abbiamo una casa, ma conosco persone che prima venivano in affitto e che quest’anno hanno scelto mete dove si spende meno. Al ristorante, poi, è difficile trovare un primo sotto i 17-18 euro”.

La prospettiva delle agenzie immobiliari

Ammette le difficoltà Carlo Albiani dell’agenzia immobiliare Nuova Maremaremma: “Giugno è da anni che non è più un buon mese, a causa della mancanza degli stranieri. Luglio ha registrato un discreto calo, soprattutto le prime due settimane. Adesso, invece, va decisamente meglio. Ad ogni modo, in linea generale parlerei di una diminuzione di presenze del 10-20%. Scontiamo le difficoltà di una classe media che fa sempre più fatica a permettersi una vacanza. Ma non parliamo di eccessivi rincari negli affitti: al massimo, un 5% in più. Un trilocale che a luglio veniva 550 euro, adesso viene 900 euro a settimana. Mille se vicino al mare e ristrutturato”.