ANNA PINTI
Cronaca

Un pomeriggio, due passi, mille foto: ‘Firenze, il turismo corre veloce. E si perde l’autenticità’

Passeggiano, fotografano, mangiano qualcosa e poi spariscono. E’ il nuovo ritmo del turismo nel centro storico di Firenze: incalzante, veloce e spesso di passaggio. La parola ai residenti

Un pomeriggio, due passi, mille foto: ‘Firenze, il turismo corre veloce. E si perde l’autenticità’

Firenze, 7 agosto 2025 – In centro a Firenze c’è movimento. Si entra, si guarda, si pranza, si esce. Ma quel flusso di turisti che un tempo animava piazze e strade fino a tarda sera oggi è cambiato. Nel primo semestre del 2025, secondo le stime di Assohotel Firenze, le presenze negli alberghi del centro storico sono calate del 15% rispetto a luglio 2024. Dando un’occhiata su internet, una notte in albergo in centro costa in media 130 euro. 

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Massimiliano, residente a Firenze da dieci anni confessa: ‘’La città mi è entrata nel cuore da subito – prosegue – Da quando sto a Firenze la situazione di permanenza dei turisti è cambiata, prima si fermavano di più, ora tocca e fuggi, il cambiamento è avvenuto dopo il covid’’. 

Estate, turisti in centro
A Firenze turismo sempre più mordi e fuggi. Visitano la città in giornata e per il pernottamento si spostano in paesi limitrofi

Patrizia, fiorentina, parla in modo diretto: ‘’Firenze è cara. Soprattutto negli affitti, non tanto  nella ristorazione perché ci sono ristoranti da tutti i prezzi –continua – I mezzi per fortuna permettono di girare bene la città, i lavori della tranvia creano disordine in strada, ma sono necessari. – conclude – Prima i turisti preferivano stare a Firenze per un tempo più prolungato. Adesso stanno in città per due giorni e una notte’’. Sempre più visitatori scelgono di dormire fuori città, in località come Scandicci o Prato, dove le tariffe sono più basse. Il risultato è un turismo “mordi e fuggi”: visite brevi, concentrate nei monumenti più noti — Duomo, Ponte Vecchio, Uffizi — spesso in meno di mezza giornata. Il turismo sembra essere diventato un bene da sfruttare, non un’esperienza da regolare. Con naturali conseguenze sull’economia cittadina. 

Genny, studentessa, confessa: ‘’Firenze è cara, soprattutto per gli studenti, perché è tutto per i turisti. L’accoglienza sembra essere una facciata, è come se fosse tutto fatto per il guadagno’’. Il rincaro dei prezzi negli alberghi, nei ristoranti fa chiudere i portafogli alle persone che prediligono pranzi a sacco o schiacciate veloci. Se si vuole cenare in centro si deve tener conto di spendere, minimo, trenta euro. E se per merenda si vuole un gelato? Pronti a spendere anche sei euro per un paio di gusti. E così i visitatori osservano, valutano, fanno i conti. E talvolta decidono di tornare solo qualche ora, solo per uno scatto, solo per la Cupola. Poi ripartire. 

Sembra prefigurarsi una sfida, l’ennesima per il cambiamento di questa città dai mille volti: mantenere l’attrattività senza perdere quell’esperienza autentica, lenta e immersiva che la rende unica o continuare a ritmi sempre più veloci? Per ora, Firenze sembra destinata a essere vista più che vissuta.

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