Firenze, 3 settembre 2025 – “Prima mi faccia dire una cosa”.
Prego sindaca…
“Ho già parlato con la sovrintendente (Antonella Ranaldi, l’attuale, ndr) e con la proprietà dell’immobile e ci incontreremo a breve per valutare possibili soluzioni. Dire adesso cosa sarà possibile fare è prematuro, ovviamente”.
Funaro lei guida Firenze da poco più di un anno, il progetto è del 2020 invece. Ma ci dica: le piace la trasformazione dell’ex teatro comunale?
“Non mi piace, ha un impatto pesante sul paesaggio, soprattuto per quanto riguarda i colori. Ma questo è il mio parere personale, devono essere professionisti e organismi deputati a fare una valutazione”.
L’Unesco non venne nemmeno informata all’epoca e che ora potrebbe aprire un’istruttoria per verificare proprio l’impatto sull’area che è patrimonio mondiale?
“Chi propone l’uscita dall’Unesco non vuole bene a Firenze. Si sa che il percorso è complesso e che valuta tanti aspetti”.
Lo annunciò Eike Schmidt, ex direttore degli Uffici e ora capo dell’opposizione in Comune ma ancora non è arrivata alcuna segnalazione…
“E’ folle che a Firenze qualcuno voglia proporre di fare uscire la città dall’Unesco, non sarà ascoltato ma sarebbe un danno gravissimo per la città. Noi comunque siamo sempre a disposizione per confrontarci con l’Unesco, a difesa di Firenze”.

Sì, ma non bisognerebbe farlo prima?
“Per le grandi trasformazioni abbiamo inserito nel nostro piano operativo l’Heritage impact assessment che prevede l’attivazione di un Comitato di pilotaggio Unesco che ha il compito di seguire l’aggiornamento e l’attuazione del piano di gestione, non solo in area Unesco ma in tutta la Buffer zone che coincide con il comune, e viene convocato con funzioni di tutela per l’impatto paesaggistico, storico e culturale. La mia volontà è di attivarlo subito con tutti i soggetti competenti: Comune, Regione, Ministero della Cultura, Sovrintendenza e Unesco”.
È un organo che potrà opporsi ad alcune scelte?
“Non dà pareri vincolanti ma servirà per supervisionare e mettere gli alert in caso di pericolo”.
Bologna si è dotata di un Urban center. Che ne pensa?
“Lo stiamo attivando anche noi, era già nel programma come i percorsi partecipativi per le trasformazioni in città”.
È stata accusata di essere rimasta in silenzio durante le polemiche. Perché?
“Chi mi conosce sa bene che ho bisogno di approfondire le questioni, studiare i vari passaggi, e riflettere e poi intervenire. Se si è a capo di una città si ha una responsabilità collettiva”.
Ha letto cosa hanno detto Nardella e Renzi? Sembra che all’epoca nessuno dovesse controllare in Comune…
“Non tutti i poteri sono in mano ai sindaci, in questi casi quasi non ne hanno e su questo andrebbe aperta una riflessione, servirebbero più strumenti per gli amministratori. Nel tempo le leggi hanno lasciato fuori le amministrazioni da alcuni processi decisionali e spezzettato le competenze. Credo invece che Comuni e sindaci dovrebbero avere un ruolo maggiore”.
Ritiene che serva un cambio di passo rispetto alle trasformazioni urbanistiche?
“No, c’è già stato e si è messa in campo una grande attenzione a questi temi. Non bisogna fare un racconto parziale della città: abbiamo recuperato immobili, li abbiamo destinati a funzioni istituzionali e sociali, abbiamo dato un impulso importante al tema dell’abitare e inserito l’obbligo del 20% di social housing per le nuove costruzione e per le ristrutturazioni da dedicare all’edilizia popolare e sociale. Voglio una città a misura di cittadino e non accetto si parli di città svenduta”.
Ad esempio?
“La caserma dei Lupi di Toscana ha avuto un percorso partecipativo e ci sorgeranno alloggi Erp e studentati pubblici”.
Non è una contraddizione stringere sugli Airbnb e poi aver autorizzato 165 appartamenti turistici di lusso?
“Era già previsto nella convenzione precedente e le norme non sono retroattive”.
Lo autorizzerebbe adesso?
“No, ho detto stop. Se dovesse arrivare richieste nell’area Unesco direi di no. Firenze ha un’area ormai satura. Polemizzano tutti adesso ma noi ci stiamo muovendo da tempo sul tema degli affitti brevi, anche grazie a una regione lungimirante che ha varato la prima legge ma con un governo che impugna la legge e un centrodestra che adesso si erge a paladino mentre sono stati i primi a contrastare tutte le politiche per regolamentare gli affitti brevi. Semmai la contraddizione è da parte loro”.
Sì, perchè sa togliere le key box per il decoro e poi vedere quel cubo nero...
“Stiamo facendo tutte le azioni a tutela del decoro della città”.
C’è un colpevole in questa vicenda?
“Non spetta a me cercare un colpevole. Ma è chiaro che così non va. Vanno restituite più competenze alle amministrazioni e ai sindaci”.