REDAZIONE FIRENZE

Chi gestiva il sito sessista Phica.eu? Le indagini su un 45enne fiorentino

L’amministratore del portale incriminato sarebbe Vittorio Vitiello, originario di Pompei e residente a Scandicci, conosciuto come “BossMiao” o “Phicamaster”: il nome spunta da un’analisi dell’esperto di cyberintelligence Orlowsky. L’uomo già ascoltato dopo la denuncia della sindaca Funaro

Chi gestiva il sito sessista Phica.eu? Le indagini su un 45enne fiorentino

Firenze, 2 settembre 2025 – Sarebbe Vittorio Vitiello, 45enne originario di Pompei e residente a Scandicci, l'amministratore del sito sessista phica.eu che tanto clamore ha suscitato in questi giorni. Il nome è spuntato da un'analisi dell'esperto di cyberintelligence Alex Orlowsky, i cui esiti sono stati pubblicati sul 'Domani'. Ed e' lo stesso Orlowsy a confermarlo sul suo profilo Facebook: "E' stato interrogato Vittorio Vitiello residente in Toscana di 45 anni e conosciuto come BossMiao o Phicamaster. E' lui che si occupava delle estorsioni per far cancellare i contenuti dal sito". Vitiello sarebbe il proprietario della società Lupotto srl che si occupa di campagna pubblicitarie sui social. Il 45enne è già stato ascoltato a Firenze dopo la denuncia presentata dalla sindaca Sara Funaro. Foto della prima cittadina, assieme a quelle di altre esponenti politiche, erano finite sul sito con commenti sessisti e volgari.

Le donne finite siul sito Phica.eu. Debora Serracchiani, Maria Elena Boschi, Sara Funaro, Alessandra Moretti e Beatrice Lorenzin; in basso da sinistra: seconda fila, da sx Giorgia Meloni, Valeria Campagna, Elly Schlein, Licia Ronzulli e Mariastella Gelmin
Le donne finite siul sito Phica.eu. Debora Serracchiani, Maria Elena Boschi, Sara Funaro, Alessandra Moretti e Beatrice Lorenzin; in basso da sinistra: seconda fila, da sx Giorgia Meloni, Valeria Campagna, Elly Schlein, Licia Ronzulli e Mariastella Gelmin

Le segnalazioni

Moltissime segnalazioni in poche ore da parte di donne che hanno trovato i propri scatti in rete, pubblicati su siti sessisti senza il loro consenso. A raccoglierle l'avvocata Annamaria Bernardini de Pace che nei giorni scorsi ha lanciato una class action dopo l'esplosione dello scandalo delle foto 'rubate’ (anche a politiche, attrici e influencer) finite sulla piattaforma. Assieme a un pool di 12 legali, la nota matrimonialista ha già “raccolto qualche centinaio” di segnalazioni di donne, soprattutto “attraverso associazioni”, relative al forum sessista. È già iniziato, quindi, il lavoro per intraprendere azioni penali, attraverso denunce anche civili, con richieste di risarcimento alle piattaforme interessate.

Nel frattempo va avanti il lavoro della polizia postale per risalire ai gestori di quelle piattaforme e anche a chi postava le immagini o le accompagnava con commenti volgari e offensivi. Nelle prossime ore, dopo aver ricevuto un'informativa degli investigatori, la Procura di Roma potrebbe aprire un fascicolo. 

La polizia postale dopo "Mia Moglie" ha chiuso il sito "Phica"
La polizia postale dopo "Mia Moglie" ha chiuso il sito "Phica". Indagini in corso

Intanto l'imprenditore italiano tirato in ballo nella vicenda si è difeso ai microfoni del Tg5. “Non sono io il gestore del sito” spiega Roberto Maggio, manager di origini italiane che vive tra Dubai e Sofia. Racconta di essere stato associato al sito perché la sua Hydra (una società di consulenza con sede legale a Sofia in Bulgaria che attraverso un complesso lavoro di ricerca fatto da esperti di sistemi digitali sarebbe risultata collegata al sito sessista) “gestisce i sistemi di pagamento all'estero”. “La nostra attività – precisa – si concentra solo sulle transazioni, non sui contenuti”. Poi dice di non essere stato contattato dalla polizia postale, “ma sono sicuro - afferma - che abbiano gli strumenti per identificare chi è il vero proprietario del sito”.