MONICA PIERACCINI
Economia

Benzina in Toscana, scendono le accise, ma salgono quelle del gasolio. Rischio aumento dei prezzi

Scatta il riequilibrio fiscale voluto dal Pnrr: 1,5 centesimi in meno per la verde, 1,5 centesimi in più per il gasolio. Valacchi, presidente Faib Confesercenti Firenze: “Un gioco delle tre carte che colpisce il trasporto”

Accise, scendono nella verde, salgono nel diesel

Accise, scendono nella verde, salgono nel diesel

Firenze, 15 maggio 2025 – Potrebbero esserci ripercussioni sui prezzi al consumo di beni alimentari e non, trasportati su gomma, a causa dell’aumento delle accise sul gasolio entrato in vigore oggi, giovedì 15 maggio 2025. È questa l’ipotesi che si fa strada con l’attuazione del decreto interministeriale che modifica le aliquote fiscali sui carburanti nell’ambito della riforma fiscale e del Pnrr.

La misura riduce infatti l’accisa sulla benzina e aumenta quella sul gasolio, in un processo che, entro il 2029, porterà le due aliquote ad allinearsi completamente.  Una buona notizia per gli automobilisti che usano la verde, gli stessi però che potrebbero pagare più salati i prodotti trasportati su gomma che arrivano nei supermercati.

Nel dettaglio, infatti, per la benzina l’accisa è da oggi ridotta da 72,84 a 71,34 centesimi di euro al litro (-1,5 centesimi), mentre quella del gasolio aumenta da 61,74 a 63,24 centesimi di euro al litro (+1,5 centesimi).

L’intervento è parte di un percorso quinquennale di superamento dei sussidi ambientalmente dannosi, Sad, come previsto anche dal decreto delegato di attuazione della riforma fiscale. Il primo obiettivo è chiaro: scoraggiare l’uso del diesel, considerato più inquinante, e armonizzare la pressione fiscale sui carburanti.

I gestori e le associazioni di categoria guardano con preoccupazione agli effetti pratici. “Non è una cosa banale. L’aumento sul gasolio – commenta Federico Valacchi, recentemente confermato presidente nazionale di Faib Confesercenti – non è casuale: in Italia il trasporto merci su gomma viaggia quasi interamente con questo carburante. Di fatto il governo incassa di più”.

“In campagna elettorale – prosegue Valacchi – la presidente del consiglio Giorgia Meloni aveva promesso un taglio, ma invece le accise sono rimaste invariate nella sostanza, salvo essere spostate da un carburante all’altro. È il gioco delle tre carte: penalizzi il diesel, ma il peso fiscale complessivo resta”.

Il rischio, a questo punto, è che, sebbene il rincaro di 1,5 centesimi al litro sia contenuto, l’impatto sull’intero comparto del trasporto merci possa farsi sentire già nelle prossime settimane. In particolare nei settori dove i margini sono più stretti, come quello agroalimentare, potrebbe esserci un effetto domino sui prezzi al consumo.

Il decreto prevede che il gettito aggiuntivo, stimato in circa 1 miliardo di euro, venga destinato all’aumento del Fondo nazionale per il trasporto pubblico locale, con l’intento di coprire il rinnovo contrattuale del personale. La manovra poggia su un meccanismo che lega l’adeguamento delle accise all’andamento dei prezzi medi al consumo nei due mesi precedenti. Secondo i dati allegati al decreto, la benzina è scesa del 3,75% e il gasolio del 3,87% rispetto alla media 2024: una condizione che ha permesso al Governo di agire con l’aumento massimo consentito per l’anno in corso, 1,5 centesimi a litro.  Intanto i gestori sono chiamati a ricalibrare prezzi alla pompa, listini e giacenze con estrema attenzione, per evitare perdite di margine o contestazioni da parte della clientela.