
Al mercato di frutta e verdura (Foto di repertorio)
Firenze, 14 maggio 2025 – Un’arancia per 1,40 euro. Tanto ha pagato un lettore per un singolo agrume in Oltrarno vicino Ponte Vecchio. “È uno dei motivi per cui i fiorentini scappano dal centro – si sfoga – i prezzi dei pochi negozi di vicinato rimasti sono insostenibili e tarati sul turista”. È tanto? È poco? Nì. Le variabili in gioco sono tante. Per capirlo abbiamo fatto un giro fra i banchi dei fruttivendoli delle periferie fiorentine.
Da ‘Non solo Frutta’ in via di Novoli un’arancia di buon calibro – infatti può variare dai 100 ai 400 grammi e il nostro lettore non l’ha pesata – per una sana merenda, provenienza estera, costerebbe 1 euro. Da ‘l’Orticino’ in viale Redi , un po’ più vicino al centro, pure meno: “Se un cliente mi chiede una singola arancia? Gliela metto 50 cent”.
Però per fare una comparazione giusta non ci sono elementi, spiega l’ortolano Leonardo Masi di via Duccio da Buoninsegna a Soffiano: “Ci sono almeno 100 varietà d’arance, differenti per prezzo, calibro, qualità, provenienza. Le variabili sono troppe. Si parte dai 20 centesimi e ci sono prodotti particolari che possono costare anche diversi euro. Se non si sa di che arancia si sta parlando è come dire: io ho pagato la macchina 150mila euro e tu 20mila. Magari io ho la Ferrari e tu la 500”.
A Legnaia sono Enzo Tanzi e Angelo Lanini di ‘Frutta e contorno’ in via Pisana a portare l’esempio: “Non è così esoso il prezzo. Un tarocco naturale grande 1,10 euro; una navel media 1,20 – fanno la prova – tutta frutta nazionale, siciliana, la migliore come qualità; estera costerebbe di meno, ma noi scegliamo merce italiana. E siamo a fine stagione, a dicembre verrebbe la metà”. Sulla stessa linea ‘L’Ortolana’ in via Gasperi vicino allo stadio. “Non prendo neanche in considerazione la domanda, perché ci sono negozi che vendono terza-quarta scelta e altri come noi che tengono solo prima scelta, per cui può costare anche 5 euro un chilo di arance, tutto dipende dalla qualità”. Da Baglioni e Gabbrielli in via Norvegia a Gavinana “questa arancia viene 85 centesimi – poi giungono a una simile conclusione – ma dipende anche dal calibro e dalla qualità, ce ne sono per tutti i gusti e tutte le tasche”.
E nell’hinterland fiorentino? A Cerbaia, paesino della Val di Pesa sulle prime colline di San Casciano “le arance di prima qualità vengono 2,70 il chilo, quindi una – dice Alessia Gherardelli dell’ortofrutta in piazza pesandola – 77 cent. Queste sono le più care. Sono di provenienza estera, ma sono quelle visivamente più belle e di calibro più grande. Altrimenti un calibro più piccolo, calabrese, di qualità a mio parere ancora superiore ma più grossolana nell’aspetto, 2 euro il chilo”.
Il discorso è, spiega Alessia “che abbiamo logiche diverse qui rispetto al centro di Firenze: innanzitutto da noi vengono soprattutto i residenti e vendiamo al chilo; mentre dove ci sono turisti come a Ponte Vecchio comprano i singoli pezzi. Inoltre all’estero, per esempio a Londra, la frutta è carissima e per un turista del Nordeuropa quello è un prezzo già conveniente. Il discorso non è solo sulle arance. Per esempio tra le nostre ciliegie e quelle che vedo dai fruttivendoli in centro, c’è una differenza anche di 6 euro al chilo”. E poi anche sui commercianti grava il caro affitti: il costo di un fondo vicino a Ponte Vecchio è molto superiore a uno nell’hinterland. La speranza, è che l’arancia, per quanto amara per le tasche, sia stata almeno dolce al palato.