
Il Maestro Giuseppe Lanzetta, direttore dell’Orchestra da Camera Fiorentina
Una stagione lunghissima, tournée in tutto il mondo, dalla Cina alla Tunisia e tanti successi. È l’Orchestra da Camera Fiorentina, diretta dal Maestro Giuseppe Lanzetta. Ma l’Orchestra da Camera Fiorentina è un’istituzione, che dallo scorso novembre è stata promossa Ico (Istituzione concertista orchestrale), uno dei più grandi riconoscimenti per un’orchestra. "Dopo 25 anni di richieste, finalmente siamo riusciti ad ottenere questo status – dice il direttore Lanzetta –. Ora però necessitiamo di più fondi, perché quelli destinati non bastano".
Direttore, tantissimi appuntamenti, già da domani.
"Sì, sabato saremo al Museo di San Matteo di Pisa con il giovanissimo solista Leone Pini. Ma dal 24 agosto saremo in tournée nell’Italia meridionale, tra Campobasso, Salerno, Gravina di Puglia, Bari, Matera e Teramo. Il 31, invece, saremo a Rignano Sull’Arno per ‘Suoni e colori in Toscana’".
Poi, la seconda parte del Festival dei Concerti della Liuteria toscana tra Settecento e Ottocento.
"È l’unica rassegna in Europa in cui musicisti di istituzioni importanti come il Maggio, La Scala di Milano e i Berliner Symphoniker suonano strumenti creati da botteghe artigiane, antiche e moderne. Si parte il primo settembre con Mozart e il Quartetto dei professori del Maggio Musicale. Tanti altri appuntamenti e poi il festival si chiude il 22 settembre con Beethoven e i solisti Fernando Diaz, Marco Lorenzini e Patrizio Serino".
Tra gli strumenti anche quelli del liutaio Carlo Vettori, che è venuto a mancare a fine luglio. Come lo ricorda?
"Siamo particolarmente legati alla famiglia Vettori e a Carlo Vettori, che aveva 85 anni ed era figlio del liutaio Dario Vettori di Firenzuola. Durante la sua vita ha creato cinque quartetti ed è raro trovare liutai di questo calibro. Ma Carlo Vettori ne ha creati cinque, da quelli nello stile Amati, al Quintetto Mediceo, incluso il Quartetto futurista. Durante la sua vita ha creato 220 violini, 55 viole, ma anche 4 arciliuti e 2 ghironde, solo per citarne alcuni".
Quarantacinque anni di Orchestra da Camera Fiorentina. Com’è il traguardo?
"Una bella soddisfazione, in una città che è un po’ difficile. Ma dallo scorso anno siamo Ico e questo significa tanto. I finanziamenti pubblici dallo Stato e dai privati sono cresciuti. Ma non bastano. Il 40%, infatti, deve essere pubblico e per questo abbiamo fatto un appello alle amministrazioni locali affinché si possano rispecchiare i parametri imposti dalla legge. Ricordiamo che ci hanno dato 100mila euro in più per fare cento volte di più. Ad ogni modo l’assessore alla Cultura di Firenze, Giovanni Bettarini, ci ha finalmente promesso una sede teatrale, che forse abbiamo già identificato".
Come riuscite ad ospitare musicisti di calibro internazionale?
"Riusciamo perché hanno rispetto della mia professione, del mio amore per la musica, di quello che faccio per i giovani e per la musica contemporanea".
Non solo musica da camera, però, ma anche Broadway e i Queen. Perché?
"In questo modo attiriamo le persone che solitamente non frequentano la musica classica. In tanti mi hanno detto che così hanno iniziato ad ascoltare Mozart".
Lorenzo Ottanelli