Firenze, 10 giugno 2025 – L’importanza di fare squadra, il coraggio di credere nei propri sogni e coltivarli, il valore aggiunto che le donne riescono a portare in un settore chiave dell’economia regionale toscana e nazionale. Di questo si è parlato nel panel di Agrofutura a Firenze “imprenditoria agricola al femminile, una realtà che cresce”. L’incontro è stato moderato dalla giornalista de La Nazione Olga Mugnaini. Al tavolo Cristina Manetti, capo di gabinetto della giunta regionale Toscana; Violante Gardini Cinelli Colombini, presidente Movimento turismo del vino; Rossella Rabatti, presidente cooperativa Toscana Giaggiolo.

Agricoltura, 30mila donne impegnate in Toscana
“Se parliamo di agricoltura non possiamo non parlare di donne – sottolinea Manetti, da anni impegnata alla valorizzazione dell’universo femminile e ideatrice del festival Toscana delle Donne – I numeri dell’agricoltura ci raccontano che c’è un mondo femminile che chiede diritti e spazi per crescere ancora di più”. Sono infatti 12mila le aziende in Toscana – spiega ancora Manetti – con donne al vertice o in ruoli dirigenziali. Nel settore dell’agricoltura ci “sono 30mila donne impegnate in Toscana” e “notiamo una crescita molto forte delle Under 35 che hanno voglia di mettersi in gioco. Numeri che ci raccontano che le donne sono un valore aggiunto anche in ambito agricolo”.
Marketing e comunicazione
La crescente presenza di donne in agricoltura è sottolineata anche dalla presidente del Movimento turismo del vino, Violante Gardini Cinelli Colombini. La sua è un’associazione che da oltre 30 anni promuove la cultura dell’ospitalità in cantina. Un dato rilevante che la presidente fa emergere è il seguente: di cosa si occupano le donne in un’azienda agricola? Per circa l’80% – sottolinea Violante Gardini Cinelli Colombini – si occupano di marketing e comunicazione”. E sono tantissime le “donne che si buttano in un sogno e lo fanno senza garanzie. Ancor di più per quanto riguarda il settore dell’enoturismo, che ha un potenziale di crescita enorme”.
Il primo distillatore per estrarre burro di giaggiolo
Prende parola al tavolo Rossella Rabatti, presidente cooperativa Toscana Giaggiolo. Un simbolo, l’iris, di Firenze e della Toscana. La cooperativa della presidente Rabatti è stata la prima in Italia a dotarsi di un distillatore per ottenere il burro di giaggiolo. “La cooperativa - spiega Rabatti – è nata nel 1978. All’inizio la coltivazione dell’iris è del tutto marginale. Non aveva il giusto riconoscimento che invece doveva avere. E la cooperativa è nata per questo scopo. Oggi controlliamo tutta la filiera dell’iris, dal raccolto fino al laboratorio. Un punto di arrivo che ci ha dato grandi soddisfazioni perché si tratta di un commercio etico sia dal punto di vista ambientale che sociale”.
Tre domande hanno concluso il panel dedicato all’imprenditoria agricola al femminile. Cristina Manetti ha ricordato l’importanza del fare squadra, sfatando il mito che le donne tendono ad entrare in competizione tra di loro. Violante Gardini Cinelli Colombini ha invece sottolineato l’importanza di un turismo esperenziale, legato in particolare alla natura. Infine Rossella Rabatti si è soffermata sul lungo processo per la lavorazione del giaggiolo.