Elettra Gullè
Agrofutura

AgroFutura, Giani. “Riportare l’agricoltura in primo piano”

“La bellezza del nostro territorio e delle nostre campagna si riflette in un dato: abbiamo 5500 agriturismi, il numero più alto in Italia. Ma il suolo va difeso”

AgroFutura, Giani. “Riportare l’agricoltura in primo piano”

Firenze, 10 giugno 2025 - «L’augurio è che AgroFutura faccia da cassa di risonanza per riportare al centro l’agricoltura e per ricordare che l’economia primaria passa proprio dal terreno. Questo evento è una bellissima intuizione che consente di entrare nel mondo moderno». Con queste parole il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani ha dato il via alla due giorni, a Palazzo Strozzi Sacrati, del festival AgroFutura, che dopo la prima tappa a Bologna prosegue il suo viaggio a Firenze, tra dibattiti, incontri, laboratori e degustazioni.

«Un progetto che parte da lontano e che unisce due territori strategici come Toscana ed Emilia Romagna», ha ricordato Agnese Pini, direttrice QN-Quotidiano Nazionale che, dopo i saluti della vicedirettrice Cristina Privitera, ha poi dialogato con Giani nel primo dibattito che ha aperto la lunga serie di incontri. Un’occasione per parlare di agricoltura, di investimenti e di cambiamenti climatici.

«Rimettere in primo piano l’agricoltura è fondamentale, sia per l’aspetto salutistico che per rimarcare la necessità di investire ancora di più sulle infrastrutture - ha detto Giani -. L’Emilia Romagna è la nostra regione sorella e gli Appennini sono un ponte tra le due regioni. Per quanto ci riguarda, noi abbiamo la più ampia superficie biologica e ben 90 prodotti Dop. La bellezza del nostro territorio e delle nostre campagna si riflette in un dato: abbiamo 5500 agriturismi, il numero più alto in Italia».

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Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani (foto Giuseppe Cabras/New Press Photo)

Spazio poi ad una riflessione sulle nuove tecnologie («L’intelligenza artificiale è uno strumento prezioso per la previsione e la gestione dei fenomeni che derivano dai cambiamenti climatici», ha detto Giani) e sulle emergenze legate ad un territorio di fatto sempre più fragile. «Prima gli interventi della Protezione civile erano l’eccezione. Adesso non più. Solo nell’ultimo anno ho dichiarato ben 7 emergenze regionali, poi diventate nazionali - ha ricordato Giani -. Questo ci impone sempre maggiori interventi a difesa del suolo. E maggiori investimenti sulle infrastrutture».