ANDREA CIAPPI
Cronaca

I tesori nelle miniere metallifere. Pronto il piano del Governo. Magnesio e antimonio fanno gola

Nel programma nazionale di esplorazione mineraria anche alcuni comuni senesi. Enormi potenzialità per lo sviluppo nell’industria automobilistica e aerospaziale

Nel programma nazionale di esplorazione mineraria anche alcuni comuni senesi. Enormi potenzialità per lo sviluppo nell’industria automobilistica e aerospaziale

Nel programma nazionale di esplorazione mineraria anche alcuni comuni senesi. Enormi potenzialità per lo sviluppo nell’industria automobilistica e aerospaziale

Siena, 19 agosto 2025 – Il Governo italiano vuole riaprire le miniere delle Colline Metallifere. Che dai tempi degli Etruschi hanno contrassegnato l’economia dei paesi collinari e montani tra Siena e Grosseto, fino alla loro liquidazione nei primi anni ’90 (con le drammatiche questioni ambientali legate alle ceneri di pirite e all’alto Merse). Vent’anni fa, vi fu da parte di una società canadese la ricerca dell’oro. Veniamo all’oggi. La novità arriva dal Programma nazionale di esplorazione mineraria (Pne), la cui realizzazione è stata affidata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica e dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy al Servizio Geologico d’Italia di ‘Ispra’ (Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale).

Il ‘Pne’ - si spiega - ha l’obiettivo di definire un quadro delle potenzialità minerarie nazionali tramite l’integrazione delle informazioni minerarie pregresse con una nuova campagna di ricerca mineraria di base, a distanza di circa 30 anni dall’ultimo investimento nazionale in ricerca mineraria. Il programma cerca, pertanto, di identificare “le aree più promettenti dal punto di vista minerario, focalizzando l’interesse sulle materie prime critiche-strategiche definite dalla Ue, in molti casi mai o poco ricercate in Italia”. Sono 14 i progetti di ricerca contenuti nel ‘Pne’ appena approvato dal Comitato Interministeriale per la Transizione Ecologica (Cite), distribuiti su tutto il territorio nazionale. A livello nazionale, si va alla ricerca, di: litio (molto utile nella cura dell’Alzheimer), boro, grafite, rame, manganese, fluorite, barite, feldspato, antimonio, tungsteno, titanio, bismuto, arsenico, magnesio, terre rare e metalli del gruppo del platino. L’attenzione si estende anche ad altri minerali di interesse per l’industria nazionale, come zeoliti e minerali industriali.

“In Toscana, - ecco il focus del ‘Pne’ di nostro interesse - saranno oggetto di studio i noti depositi di antimonio e magnesio delle Colline Metallifere”. In tutte le aree di indagine saranno mappati i depositi di rifiuti estrattivi abbandonati, nell’ambito del Progetto Pnrr Urbes, che contribuisce alla definizione di un quadro nazionale aggiornato sulle passività ambientali legate alle attività minerarie del passato e finanziato con 10 milioni di euro. E ci sta che le Metallifere rientrino in pieno viste le criticità passate. Durante la prima fase di esplorazione, verranno condotte esclusivamente indagini non invasive. Eventuali sondaggi esplorativi diretti saranno previsti, ove necessari, solo nelle fasi successive (fase 2 e fase 3), e comunque subordinati alle opportune valutazioni ambientali. Tutti i dati confluiranno nel database minerario nazionale GeMMA nell’ambito del progetto GeoSciencesIR del Pnrr, con l’obiettivo di rendere disponibili le informazioni. Il magnesio è molto ricercato anche dall’industria automobilistica ed aerospaziale. L’antimonio è utile per le leghe e tanti altri usi nell’elettronica. I comuni senesi delle Metallifere sono Chiusdino, Monticiano, Radicondoli, Casole d’Elsa e Sovicille. Un orizzonte nuovo, anche in termini di lavoro.