
Beko, incontro con i sindacati
Siena, 27 agosto 2025 – Alla vigilia di domani, data in cui si attendono nuove quattordici uscite volontarie, si è chiuso un altro importante tassello della vertenza Beko: con la sigla della procedura 223, che consentirà ai lavoratori di uscire con l’incentivo della Naspi, pari a 90mila euro per ciascuno. Nulla di nuovo invece per quanto riguarda i potenziali reindustrializzatori e quindi su quello che sarà il futuro dei lavoratori che al 31 dicembre saranno ancora nell’organico dello stabilimento di viale Toselli, che non farà più capo alla multinazionale turca. “Sono già uscite tredici persone senza la copertura della procedura 223, e altre quattordici usciranno il 28 agosto, questa volta con la copertura della 223, quindi con l’accesso alla Naspi - dice Daniela Miniero, segretaria Fiom Cgil di Siena –. Siamo quindi intorno a una trentina di persone che non saranno più in forza alla Beko”.
Resta aperta la ricerca di investitori. “Abbiamo chiesto aggiornamenti sul percorso di scouting da parte di Sernet per l’individuazione di un reindustrializzatore, perché sappiamo che ci sono degli interessamenti - spiega Miniero –. La risposta dell’azienda è stata che il punto non era all’ordine del giorno, quindi, probabilmente, ma deve essere confermato, il 17 settembre ci incontreremo di nuovo con Beko e Sernet per avere il maggior numero di informazioni possibili. Oggi la riservatezza è d’obbligo, anche per non vanificare l’eventuale buon esito della reindustrializzazione”.
Nessuna conferma sui nomi dei possibili investitori. “L’azienda – dice Massimo Martini, segretario Uilm Uil di Siena –, fa presente che al momento non c’è alcun interessamento ufficiale e che esistono elementi di riservatezza. Secondo me sarebbe auspicabile l’arrivo di un’azienda come Leonardo. Parliamo di una realtà con uno stabilimento anche ad Abbadia San Salvatore, dove occupa circa cento addetti, che garantirebbe solidità. È chiaro però che si aprirebbe un dibattito: è opportuno che produca armamenti? Ma oggi la priorità è trovare un reindustrializzatore serio”.
Sulla stessa linea il leader della Fim Cisl di Siena, Giuseppe Cesarano, che ricorda anche le responsabilità e le promesse fatte dalla politica: “Adesso dobbiamo concentrarci nel verificare se ci sono davvero soggetti industriali interessati. Il discorso legato a Leonardo è emerso mesi fa e anch’io sono stato interpellato su questo aspetto. La penso come il collega Martini: qualora ci fosse davvero un interessamento, ben venga. Qui è stato fatto un investimento importante e credo ci sia una responsabilità politica e sociale nel riportare il lavoro quanto prima – commenta Cesarano –. Abbiamo già deciso con Fim, Fiom e Uilm provinciali che incontreremo i candidati alle regionali”. Per quel che riguarda la cassa integrazione di settembre, i sindacati inizieranno oggi un confronto con l’azienda, per verificare la situazione dei lavoratori.