
Stasera (21.15) al Teatro dei Rinnovati l’appuntamento del festival che unisce "due lati della stessa medaglia" illuminata da Caravaggio.
Doppio allestimento in esclusiva al Chigiana International Festival, con la Giuditta di Alessandro Scarlatti e Medusa di Yann Robin. Stasera (mercoledì 27) alle 21.15 al Teatro dei Rinnovati, il nuovo appuntamento del festival chigiano mette insieme due storie che dall’accademia definiscono "due lati della stessa medaglia, due teste tagliate, l’una della Gorgone e l’altra del generale assiro Oloferne, due parti dello stesso quadro illuminato da una stessa luce, quella di Caravaggio".
E così che la Chigiana chiude il ciclo delle nuove produzioni d’opera del suo festival estivo, con un altro dittico, dopo il nuovo allestimento de Il Prigioniero di Dallapiccola e La Voix Humaine di Poulenc. L’allestimento, presentato in prima rappresentazione italiana e in esclusiva nell’ambito del Chigiana International Festival 2025 ‘Derive’, è costruito nella forma di un dittico scenico che accosta ‘La Giuditta’ di Alessandro Scarlatti, un oratorio in due parti proposto per il trecentesimo anniversario della scomparsa del compositore, alla prima italiana di Medusa, un’opera da camera per tre solisti (soprano, mezzosoprano e basso, con un ensemble di nove strumentisti), opera appositamente commissionata al compositore francese Yann Robin su libretto di Elisabeth Gutjahr. "Il doppio allestimento – aggiungono dalla Chigiana – è confezionato in un dialogo serrato tra antico e moderno. Da un lato, l’eleganza formale di Scarlatti, il simbolismo e la spiritualità della storia di Giuditta; dall’altro, la forza evocativa e visionaria di Medusa, che dialoga con l’immaginario barocco per mettere a fuoco temi universali quali bellezza, potere e mutazione".
A firmare la regia è Florentine Klepper, con le luci di Conny Zenk e i costumi di Lena Matterne; la drammaturgia è curata da Armela Madreiter. La nuova produzione dell’Accademia Chigiana nasce dalla collaborazione con i Dipartimenti di Musica Antica, Opera e Teatro musicale del Mozarteum di Salisburgo, con il contributo dell’Accademia di Belle Arti di Brera.
"Se Giuditta ci parla da un tempo lontano – spiega Nicola Sani, direttore artistico della Chigiana – Medusa ci parla dal futuro del mito. In scena, due opere profondamente diverse si intrecciano in un’esperienza teatrale unica, che attraversa i secoli e li mette in comunicazione. Due mondi, due epoche, un unico disegno: indagare il potere del gesto femminile, la tensione tra visione e azione, tra storia e mito".
Riccardo Bruni