
Consuelo Martorella, storica ristoratrice di Porto Azzurro, va in pensione. E' stata uno dei volti di "Quattro Ristoranti" nella puntata girata sull'isola
Porto Azzurro (Livorno), 25 agosto 2025 – “La Caravella è stata per 44 anni la mia vita. Ma c’è un tempo per tutto, ho ammainato le vele e adesso faccio con lo stesso entusiasmo la nonna”. Così Consuelo Martorella. Che dopo 44 anni di gestione a gonfie vele, lascia la sua amata ‘Caravella’. L’appassionata ristoratrice va in pensione e - con la voce fresca di una ragazza di 71 anni - condivide con noi qualche vivida istantanea della sua vita.
Sono ricordi indelebili che tratteggiano un pezzo di storia di Porto Azzurro. Ad aprire lo storico ristorante sulla palafitta nel lontano 1949, era stato il nonno materno Aladino Adami. Era il primo ristorante della ‘Portofino elbana’ e uno dei primi dell'isola.
“Quando ero piccola vivevamo tutti insieme, con i nonni e gli zii, in una grande casa di famiglia, ‘La Guardiola’, un ex punto di guardia utilizzato dai soldati spagnoli a ridosso del carcere, ovvero della Fortezza di San Giacomo. Da casa si vedevano bene sia la piazza che il ristorante. Mi ricordo che mio nonno, che era anche un grande velista e un maestro d’ascia, in caso di forti mareggiate lanciava l'allarme: ‘Pino, Vincenzo andate a togliere il pavimento’. Le doghe in legno, erano mobili e all’occorrenza venivano sollevate per far defluire l’acqua ed evitare che la furia del mare buttasse giù tutto”.

Quando, a 26 anni, Consuelo ha preso le redini del ristorante erano già alla terza generazione. All’epoca aveva terminato gli studi e viveva a Bologna con il marito. «Quando i miei zii hanno lasciato, ero l'unica nipote disponibile e ho deciso di fare il grande passo. Per me era un ritorno a casa», ci spiega.
Nel 2019 la Caravella ha partecipato ai ‘4 ristoranti’ di Alessandro Borghese e, nonostante non abbia vinto, lei è stata la vera anima di tutta la trasmissione. ”Ero l'unica elbana e l'unica di mestiere – ci racconta – Dopo tanti anni so riconoscere un piatto con lo sguardo e valutare una mantecatura con un colpo d'occhio”.
Alla Caravella si va per mangiare uno spaghetto allo scoglio, un buon cacciucco, una frittura. Nessuna scelta gourmet proprio per restare di nella tradizione della cucina elbana. “Ho aspettato e rimandato ma alla fine ho deciso di dare il ristorante in gestione ad una famiglia di Porto Azzurro, ho avuto altre proposte ma volevo che continuasse la tradizione locale”.
La nuova gestione ha accettato di tenere tutto il personale di cucina. Così il ristorante va ancora a gonfie vele, ma quando i clienti non la trovano chiedono di lei e le scrivono dei messaggi. “Non sempre riesco a rispondere, a volte mi si stringe il cuore”, confessa. Lasciandoci in bocca il sapore di una vita vissuta con autenticità.