REDAZIONE PISA

I furbi del bonus facciate: frode da quasi due milioni, scattano le denunce

L’operazione della Guardia di Finanza di Pisa. Due imprenditori sono accusati di aver simulato lavori in realtà mai eseguiti. Al centro della vicenda, una finta cartiera, una vera e propria azienda fantasma, che in realtà non è mai esistita

Lavori edilizi mai eseguiti: scatta l'inchiesta della Guardia di Finanza di Pisa: due persone nei guai

Lavori edilizi mai eseguiti: scatta l'inchiesta della Guardia di Finanza di Pisa: due persone nei guai

Pisa, 25 agosto 2025 – Crediti d’imposta inesistenti per quasi 1,8 milioni di euro, due persone denunciate e sequestri per oltre mezzo milione. È il bilancio di un’inchiesta condotta dalla guardia di finanza di Pisa, sotto il coordinamento della procura della Repubblica, che ha smascherato una frode legata ai bonus edilizi.

Secondo quanto accertato dalle fiamme gialle, due uomini di 50 e 60 anni, residenti a Livorno, avrebbero simulato lavori mai eseguiti – dal bonus facciate al superbonus 110% e sismabonus – con l’obiettivo di ottenere indebitamente erogazioni pubbliche. Altri nove soggetti, residenti tra Pisa e Livorno, risultano coinvolti a vario titolo.

L'intervento delle Fiamme Gialle (foto di repertorio)
L'intervento delle Fiamme Gialle

Al centro della vicenda una società con sede a Calci, solo nominalmente una cartiera: priva di dipendenti, mezzi e macchinari, amministrata da un prestanome, veniva usata per emettere fatture false e caricare crediti fittizi nel cassetto fiscale.

Il meccanismo, descritto dagli inquirenti come “estremamente efficace”, ha consentito di generare crediti fittizi per 1,8 milioni. Grazie all’intervento tempestivo delle fiamme gialle, 1,3 milioni sono stati bloccati prima di essere ceduti e monetizzati. Il gip di Pisa ha poi disposto il sequestro preventivo di ulteriori 500mila euro, equivalenti alla parte restante dei crediti.

L’inchiesta è nella fase preliminare e la responsabilità degli indagati sarà accertata solo in caso di sentenza definitiva di condanna. La Guardia di Finanza sottolinea che l’operazione rientra nel più ampio impegno a tutela della legalità e per garantire che le risorse pubbliche destinate alle agevolazioni fiscali non finiscano in mani sbagliate.