ANTONIA CASINI
Cronaca

Gli ultimi giorni di Mirella. Testimonianze e autopsia: “Svenne prima dei soccorsi”

Cinquantaquattrenne morta dopo l’iniezione, la testimonianza di una vicina: “È venuta una persona da Roma, è scappata subito. Lei non meritava una fine così”

Mirella Souza aveva 54 anni ed era arrivata a Pisa 15 anni fa, abitava in un palazzo a Pisanova. La foto è tratta dal suo profilo facebook

Mirella Souza aveva 54 anni ed era arrivata a Pisa 15 anni fa, abitava in un palazzo a Pisanova. La foto è tratta dal suo profilo facebook

Pisa, 25 agosto 2025 – Il portone è aperto, nell’androne risuona la musica, qui risiedono tutte persone di origine straniera. Mirella Souza, 54 anni, morta dopo un’iniezione di olio industriale nel décolleté, abitava a Pisanova in un palazzo popolare. Una vicina racconta i suoi ultimi giorni. Quando le dico che sono una giornalista, risponde che lei vuole parlare “perché non è giusto morire così. Mirella era brava con tutte noi. Non meritava tanta sofferenza. Con l’intervento voleva fare una sorpresa ai suoi amici. Giovedì 14 è arrivata una persona da Roma che, dopo la puntura, è scappata. Lei è stata subito male, ma si era chiusa in camera. Poi, domenica, ha chiamato l’ambulanza, prima dell’arrivo dei soccorsi è svenuta”. Mirella, che stava a Pisa da oltre 10 anni, “aveva fatto in gioventù già questa pratica, ai fianchi”.

La squadra mobile ha bloccato i funerali che erano fissati per domani per eseguire probabilmente l’autopsia. È stata Regina Satariano, presidente consultorio Transgenere di Torre del Lago, a denunciare il caso (“lei ha riferito di aver fatto tutto da sola, ma queste iniezioni vengono somministrate dai Bombaderos”) e far partire le indagini. La procura ha aperto un’inchiesta. Ieri Regina è stata intervistata anche dalle tv nazionali. “Sono anni che combatto contro questa piaga. L’olio industriale viene utilizzato anche da alcuni culturisti. Ma è rischiosissimo”.

I nomi di chi avrebbe partecipato all’iniezione sono ora in mano alla polizia. “Mi sono presa io la responsabilità come presidente – spiega Satariano – ma ho voluto sensibilizzare tutti e aiutare la comunità delle trans brasiliane a battere l’omertà, a prendere coscienza. Prima se parlavano venivano picchiate”. In molte, in queste ore, la stanno contattando per ringraziarla. “Io non ho paura. Faccio parte del direttivo dell’Osservatorio sull’Identità di Genere: domani (oggi per chi legge) faremo una riunione per divulgare le foto dei danni causati da questo olio. Proprio in questi giorni è ricoverata in ospedale una ragazza che combatte da anni con le conseguenze di questo liquido. Sono nel movimento Italia Trans Agenda che riunisce attivisti in tutto il Paese con cui abbiamo condiviso la linea. Speriamo che la morte di Mirella non sia vana. No a interventi illegali. Se non ci sono risorse, si deve aspettare per fare tutto in regola, è troppo rischioso”.

La mobile sta passando al setaccio, oltre alle testimonianze, anche il cellulare di Mirella: chiamate e messaggi per risalire agli ultimi contatti. “Chi è venuto da Roma ha fatto questo altre volte”, aggiunge la vicina. “Ma non deve accadere più”.