REDAZIONE PISA

Muore dopo iniezione: "Non l’ha fatta da sola. Mai più casi come il suo". Indaga la squadra mobile

Mirella Souza aveva 54 anni: "Un’altra povera vittima di questo olio illegale". La denuncia di Regina Satariano, presidente consultorio Transgenere. .

Mirella Souza aveva 54 anni: "Un’altra povera vittima di questo olio illegale". La denuncia di Regina Satariano, presidente consultorio Transgenere. .

Mirella Souza aveva 54 anni: "Un’altra povera vittima di questo olio illegale". La denuncia di Regina Satariano, presidente consultorio Transgenere. .

di Antonia Casini

"Mai più casi come quello di Mirella". Regina Satariano, presidente consultorio Transgenere di Torre del Lago, con un post sulla sua pagina facebook ha fatto conoscere la storia di questa donna, 54 anni, morta a Cisanello dopo "tante sofferenze", facendo partire l’indagine della squadra mobile di Pisa, come scriviamo nelle pagine nazionali. Mirella Souza, originaria del Brasile, abitava a Pisa da circa 10 anni. "Dopo un’iniezione di olio illegale, non chiamiamolo silicone, che viene somministrato da persone definite Bombaderos, Mirella è deceduta: serve a rendere le linee più femminili, ma è un olio industriale pericoloso che in Italia è fuori legge da 33 anni. È per questo che lo si fa arrivare dal Brasile". Satariano combatte da anni contro questa "piaga". Nel suo appello social Satariano chiedeva "alle autorità competenti di indagare su quanto accaduto" e, dopo che la notizia è stata ripresa dal Cuoioindiretta.it e gli altri media, la polizia ha preso in carico il caso. Speravo che fosse bastato ciò che era accaduto a quella ragazza di Napoli, ma che viveva a Modena, morta per lo stesso motivo, racconta Regina al telefono: "L’iniezione, fatta a Mirella da una ragazza arrivata da Roma, risale a giovedì: lei avrebbe voluto modellare i fianchi, ma le hanno detto di cominciare dal décolleté. ’Di’ che te la sei fatta da sola’, le parole di una sua conoscente quando l’ha condotta sabato, ormai grave, in ospedale. Ma è impossibile che sia andata così, perché si tratta di un liquido che va somministrato con forza. E poi ho ascoltato persone che sanno com’è andata. Chi è omertoso diventa complice di questo assassinio, ma voglio sottolineare che la comunità trans non tace più e denuncia i soprusi. L’associazione si costituirà parte civile". La 54enne, che aveva altri problemi di salute, avrebbe già fatto un intervento simile da giovane.

Quel giorno Mirella "è stata immediatamente male, ma è stata ricoverata d’urgenza a Cisanello solo sabato scorso, dove è morta, perché nessuno l’ha consigliata di rivolgersi subito all’ospedale". Fino alla constatazione di morte lunedì. Poi la svolta con le parole di Regina sui social. Adesso sarà la squadra mobile a fare gli approfondimenti, ad ascoltare le persone che sono state coinvolte nei fatti e a svolgere gli accertamenti, come l’autopsia e l’acquisizione delle cartelle cliniche. Il corpo si trova all’obitorio e il funerale è fissato per il 26 mattina al cimitero di via Pietrasantina. "Faremo una raccolta per seppellirla". "C’è un’altra ragazza che anni fa ha fatto la stessa iniezione e ne subisce ancora le conseguenze, proprio in questi giorni è in ospedale". "Mirella ha sofferto le pene dell’inferno. Nel 1992 sono diventata trans e volevo fianchi più morbidi, ho visto dal vivo questa pratica. Ho detto ’se lo faccio in questo modo, muoio’, così sono stata in un ambulatorio a Palma de Maiorca con attrezzi sterilizzati e medici". Ma "su Mirella sono state utilizzate siringhe da cavallo per iniettare quel liquido a tutta forza che ha condannato questa ragazza. È una pratica agghiacciante, che costa dai mille euro in su: urla, sangue, basta! Non si fanno queste procedure in casa".