
Elisabetta Guidi durante la fiaccolata in ricordo della sorella Eleonora
Firenze, 14 agosto 2025 - “Sono molto delusa”. Non nasconde lo sconforto Elisabetta Guidi, sorella maggiore di Eleonora, uccisa a coltellate dal compagno Lorenzo Innocenti l’8 febbraio scorso nella loro casa a Rufina.
La notizia che il 37enne è stato trasferito nel reparto psichiatrico dell’ospedale di Ponte a Niccheri, ha lasciato Elisabetta e il resto della famiglia perplessi. Non tanto per la notizia in sé, ma per il modo in cui ne sono venuti a conoscenza. Da qui la voglia di rompere il silenzio tenuto dignitosamente in tutti questi mesi. “È arrivato il momento”. Inizia così lo sfogo di Elisabetta, per poi continuare: “Sono delusa dal dover apprendere le notizie dai giornali, che tra l’altro vendo, (la donna ha un’edicola a Pontassieve ndr) e leggere queste notizie mentre cambio il pannolino a mio nipote”. Il figlio di due anni che Eleonora ha avuto con Lorenzo nel luglio del 2023, da quel tragico giorno di febbraio, da quando è rimasto brutalmente orfano di madre, vive con la zia Elisabetta che, assistita dall’avvocato Jacopo Piccioli, sta cercando di ottenerne l’affidamento definitivo. “Sta bene, abbiamo fatto una piccola festicciola per il suo compleanno” è l’unico pensiero felice della donna. L’unico momento in cui il tono della sua voce si fa più disteso, più dolce. Ma subito dopo ritorna sulla questione e riecco la rabbia.
Lorenzo Innocenti è vivo per miracolo. Quel giorno, dopo aver colpito a morte la compagna per 24 volte, ha tentato il suicidio gettandosi dal balcone al secondo piano. Dopo una lunga degenza, al Careggi prima e al Don Gnocchi poi, mercoledì si è presentato sulle sue gambe in tribunale. Al gip Agnese Di Girolamo ha ribadito quanto detto durante l’incidente probatorio: “Di quel giorno non ricordo nulla”. Per i periti non è in grado (al momento) di sostenere un processo, “deficit cognitivi” e una “marcata espressione delle emozioni”, era la diagnosi a maggio. Un’altra valutazione lo attende fra qualche mese, ma intanto deve scontare una misura di sicurezza nella struttura protetta di Ponte a Niccheri, sotto gli sguardi degli specialisti, perché ritenuto tuttora pericoloso.
“Pensavo di dover essere la prima ad essere informata in caso di novità. Mi aspettavo aggiornamenti e rassicurazioni dalla procura come peraltro prevede la legge per questo tipo di reati a tutela delle vittime e dei loro familiari - sono le parole di Elisabetta Guidi - Neanche i mei avvocati sono stati informati. C’è qualcosa in questo sistema che non mi piace e non comprendo. Dopo questa tragedia non abbiamo né pace né risposte. Io devo proteggere la mia famiglia e mio nipote, innocente, al quale un giorno dovrò dare delle risposte che tutt’oggi non ho”. Ancora ignoto, tra l’altro, il movente che avrebbe spinto Innocenti alla cruenta aggressione mortale. Secondo il gip, potrebbe essere frutto di un’esplosione incontenibile di violenza del tutto improvvisa ed inattesa. Eleonora non se l’aspettava. Stava preparando il caffé come una mattina qualunque. Ma così non è stata.
Teresa Scarcella