STEFANO BROGIONI
Cronaca

Il femminicidio della Rufina. Innocenti, il verdetto del perito: "Per ora non può essere processato"

Diagnosticata l’incapacità temporanea dell’architetto di 37 anni, ma fra sei mesi una nuova verifica. Continua a recuperare con la riabilitazione: la famiglia della vittima vorrebbe una misura di sicurezza .

Lorenzo Innocenti, 37 anni

Lorenzo Innocenti, 37 anni

di Teresa Scarcella

FIRENZE

Non è in grado di affrontare un processo Lorenzo Innocenti, l’architetto di Rufina che l’otto febbraio scorso nella sua abitazione di via Cesare Pavese ha ucciso con 24 coltellate la compagna e madre di suo figlio, Eleonora Guidi, e poi ha tentato il suicidio gettandosi dal balcone al secondo piano della palazzina. Lo stabilisce la perizia effettuata dal professor Rolando Paterniti, incaricato dal tribunale di accertare le condizioni di salute del 37enne e affiancato dal dottor Franco Scarpa, consulente della difesa in mano all’avvocato Patrizio Fioravanti. Dagli esami sarebbe appunto emersa un’incapacità temporanea per la situazione patologica in cui Innocenti si trova, derivante dalla caduta di circa sette metri che gli ha provocato gravi conseguenze, soprattutto alla testa, per cui in questi mesi si sono resi necessari vari interventi chirurgici.

Ci sarebbe tuttavia qualche indice di miglioramento, da qui la sospensione temporanea dal giudizio di sei mesi - questi i tempi giuridici -, trascorsi i quali il perito dovrà rivedere la sua situazione.

Innocenti, dopo alcune settimane di coma, ha infatti avuto un improvviso miglioramento a tal punto da essere trasferito in una struttura sanitaria dove ha iniziato la riabilitazione. Oggi, secondo quanto trapela, parla discretamente e riesce a muoversi in autonomia, ma continua a non ricordare quanto è accaduto lo scorso febbraio, della sua furia assassina sfogata quel sabato mattina presto sul corpo della compagna, di cui rimane ancora oggi sconosciuto il movente. Sa perché gli sarebbe stato raccontato e di fronte a quei fatti non avrebbe mostrato alcun tipo di reazione, se non incredulità. Dal punto di vista fisico, invece, non ha particolari necessità, a tal punto che potrebbe venire dimesso a breve, probabilmente dopo l’udienza fissata il prossimo 5 giugno durante la quale verrà illustrata la perizia di fronte al gip Alessandro Moneti.

A quel punto potrà tornare a casa con i suoi genitori, sostanzialmente libero, dato che la misura cautelare degli arresti domiciliari, emessa dal tribunale su richiesta della pm Ornella Galeotti, ha perso nel frattempo efficacia proprio per via delle sue condizioni psicofisiche che non hanno consentito di sottoporlo a interrogatorio. Un’eventualità che preoccupa la famiglia di Eleonora Guidi che, assistita dall’avvocato Jacopo Piccioli chiederà alla Procura di applicare almeno una misura di sicurezza nei confronti del 37enne. I loro timori sono rivolti soprattutto al bimbo di due anni, che da quel tragico 8 febbraio vive insieme alla sorella di Eleonora e su cui rimane ancora aperta la questione della responsabilità genitoriale di Innocenti: la famiglia Guidi ne ha chiesto la sospensione, ma il tribunale dei minori deve ancora pronunciarsi.