
Lo storico formatore di guardaspiagge stila le regole di comportamento da seguire in caso di pericolo "Tutto sta nel conoscere il mare e soprattutto rispettarlo, bandiera rossa indica una situazione pericolosa".
di Mario Ferrari
"Gli episodi di annegamento avvengono per imprudenza e mancata conoscenza del mare. I bagnini sono formatori esperti nel salvare vite: ascoltateli". La coppia di giovani che due giorni fa ha rischiato di annegare all’Orange Beach è l’ennesimo caso di persone che, forse per inesperienza o per incoscienza, si lanciano tra le onde del mare incuranti della bandiera rossa o delle inside del mare. Una tragedia evitata grazie alla tempestività dei bagnini. Come dice però il proverbio, prevenire è meglio che curare. Ecco quindi il vademecum dell’avvocato Gabriele Meucci, formatore insieme al padre Fiorenzo di generazioni di bagnini, per capire come non incorrere in situazioni pericolose.
Avvocato Meucci, le regole d’oro?
"La prima e più banale: avere rispetto del mare soprattutto se non lo si vive tutto l’anno. Consideri che gli abitanti dell’entroterra sono quelli che più spesso vengono salvati perché semplicemente ignorano le regole del mare e non sanno come comportarsi".
La seconda?
"Chiedete sempre ai bagnini se ci sono punti pericolosi e soprattutto attenzione alla bandiera rossa che significa ‘mare pericoloso’".
Però la bandiera rossa è un consiglio, non un divieto.
"Lo so e considero un errore che non lo sia. Sebbene difficilmente sanzionabile, dovrebbe essere vietato l’accesso delle persone in acqua con la bandiera rossa. E se si può fare è soltanto perché esiste un servizio di salvataggio che abbassa moltissimo la percentuale di annegamenti. Le aggiungo questo"
Prego.
"Sembrerà strano, ma le regioni con più annegamenti sono Lombardia e Val d’Aosta perché nei laghi e nelle piscine spesso non ci sono bagnini".
Cosa fare invece quando, come può succedere, si viene presi dalla corrente?
"Il problema principale è il panico che aumenta i battiti cardiaci e ci spinge a tornare verso la riva. Nel mare però le correnti non portano a fondo ma a largo, quindi non provate a contrastarle cercando di tornare a riva perché dopo 10 bracciate siete senza ossigeno, bevete e rischiate di annegare".
Il suo consiglio?
"Mettersi nella posizione ‘a morticino’ ossia a pancia in su senza e farsi trasportare a largo, finché la corrente non si esaurisce. Poi, nuotare parallelamente alla spiaggia e andare oltre la risacca, per tornare a riva. Tutto sta nel conoscere il mare e soprattutto rispettarlo".