REDAZIONE SIENA

Frode bonus cultura. Scattano dieci denunce

Operazione della polizia postale dopo la raffica di segnalazioni nel 2023. Oltre 50 erano state presentate da neo 18enni residenti nella nostra provincia.

L’inchiesta era partita a seguito di decine e decine di segnalazioni fatte a Siena

L’inchiesta era partita a seguito di decine e decine di segnalazioni fatte a Siena

di Laura Valdesi

SIENA

Erano state decine e decine le segnalazioni dei giovani senesi rimasti vittime di una vera e propria truffa. Quella del bonus cultura di 500 euro riconosciuto dal Ministero ai neo-diciottenni che per loro era sfumato. Solo la punta dell’iceberg di un fenomeno a cui è stata data una risposta da parte del Centro operativo per la sicurezza cibernetica toscana al termine di un’inchiesta coordinata dalla procura della repubblica di Firenze sul fenomeno dell’illecita riscossione del bonus da usare per comprare dischi, libri, corsi di lingua, biglietti per i teatri, per mostre e concerti. Indagini iniziate nell’estate 2023 quando anche il nostro giornale ricevette numerose segnalazioni da cui era subito apparso chiaro che c’era una falla nel sistema: lo Spid, o credenziali digitali - attraverso le quali si scarica il bonus sulla 18App - appariva duplicabile. Il modus operandi dei malviventi? Dieci le perquisizioni e altrettante le denunce di persone gravemente indiziate, a vario titolo, di frode informatica, truffa aggravata per conseguire erogazioni pubbliche e riciclaggio di proventi illecitamente percepiti. Persone di età compresa fra i 64 e i 22 anni, quasi tutti disoccupati. Venivano attivati spid paralleli presso delle registration authorities gestite dagli stessi malviventi. Accedendo alla piattaforma in sostituzione dei 18enni che ne avevano diritto realizzavano il voucher del bonus cultura, usandolo poi presso esercizi da loro stessi gestiti. Ed emettendo, secondo quanto ricostruito dalla polizia, fatture elettroniche false per ottenere dal ministero rimborsi a fronte dei beni e dei servizi di fatto mai venduti. Sono stati rilevati, a livello nazionale, ben 2500 spid irregolari , utilizzati per emettere circa 2mila voucher validati da sette esercenti fittizi dislocati in diverse regioni italiane. Grazie al lavoro dei poliziotti cibernetici il ministero ha sospeso i rimborsi illecitamente richiesti impedendo così un aggravio del danno economico già subito pari a circa 400mila euro. Nelle perquisizioni della postale con l’ausilio dei colleghi di Piemonte, Umbria, Campania e Puglia, sono state rinvenute credenziali spid, firme digitali, apparecchi pos conti correnti e carte utilizzate per effettuare la frode. I dispositivi informatici sono stati sequestrati e verranno adesso analizzati. Alcuni giovani erano stati agganciati sui social, prospettando loro la possibilità di monetizzare il bonus cosa che non era prevista dalla normativa.