
Il ministro Giorgietti ieri alla Camera
Mentre Banca Mps annuncia la data per la presentazione dei dati della semestrale e del secondo trimestre 2025 (appuntamento mercoledì 6 agosto con l’ad Luigi Lovaglio), le questioni bancarie rimbalzano alla Camera, dove il ministro dell’Economia è intervenuto per rispondere durante il question time. Tema sollevato, "l’esercizio del cosiddetto golden power nell’offerta pubblica di scambio di Unicredit su Banco Bpm rispetto a casi analoghi, con particolare riferimento all’operazione di Monte dei Paschi di Siena su Mediobanca".
"L‘offerta pubblica di scambio di UniCredit su Banco Bpm – è stata la risposta del ministro Giorgetti – presentava molteplici diversità rispetto ad altre operazioni che hanno interessato il mercato bancario e in particolare l‘Ops di Mps su Mediobanca. Le diversità giustificano le diverse decisioni adottate dal governo". E in particolare, ha aggiunto Giorgetti, "al di là di aspetti non marginali, quali gli impieghi in Italia, che diversifica le singole ipotesi, mi preme soffermarmi sulla presenza in Russia di UniCredit. L‘Europa è al diciottesimo pacchetto sanzionatorio economico con finalità di sicurezza pubblica nazionale".
Il ministro è stato poi sollecitato, a margine dell’intervento, su un’eventuale progetto di integrazione Banca Mps-Bps: "Noi pronti? Queste cose le decide il mercato. Abbiamo un unico strumento che è il Golden power, ho spiegato in Aula in cosa consiste, nei limiti che ha definito il Tar".
A proposito di mercato, da segnalare ieri ancora una seduta positiva di Banca Mps in Borsa: il +2,90% porta il titolo a 7,53 euro, con una crescita di oltre il 21% dal 24 gennaio (quotazione 6,2 euro), quando arrivò l’annuncio dell’offerta pubblica di scambio che ha cambiato gli scenari della finanza italiana. Una tendenza alla crescita che potrebbe ricevere nuovo impulso dall’annuncio dei risultati di metà anno, che arriverà a poco più di un mese dalla conclusione dei termini per l’adesione all’offerta su Mediobanca.
Ieri intanto, intervistato da La Stampa, l’ad di Banco Bpm Giuseppe Castagna ha osservato, rispondendo a una domanda se si fosse pentito di non essersi mosso su Banca Mps la scorsa estate: ""No, non era il momento ideale. Il momento giusto è stato in occasione dell’Opa su Anima. Certo, non abbiamo mai nascosto che ci fosse un interesse all’apertura di un dialogo. Ci siamo rafforzati sulla fabbrica prodotto, creando un rapporto con Siena che è il secondo distributore di prodotti Anima. Immediatamente dopo è arrivata l’Ops di Unicredit che ha interrotto possibili sviluppi".
O.P.