
Fabrizia Pecunia, sindaca di Riomaggiore
Non ci sono stabilimenti né ombrelloni nel fronte a mare Riomaggiore, almeno non a pagamento. A incidere su questo è l’orografia: spiagge difficilmente raggiungibili, eccetto quella più gettonata del paese, a cui comunque si accede dopo un felice peregrinare; altre si conquistano solto via mare, mentre spostandosi di paese, negli ’scivoli’ – usati come scali per le barche e gettonatissimi dai bagnanti - come la marina di Manarola e il Palaedo, i lettini e le varie attrezzature, oltre a non andar d’accordo con la funzione principale del posto, probabilmente sarebbero preda della forza di gravità.
Nell’ultima propaggine del territorio comunale, verso Corniglia lato ex Villaggio Europa in attesa di nuovo destino, l’erosione si sta mangiando la parte sotto il muraglione e l’arenile confinante, ancora sotto competenza territoriale dell’amministrazione. Fatta questa premessa, in Liguria, si sa, ci si ingegna, anche con la possibilità di allestire piccoli lidi sugli scogli, che qui abbondano, a differenza della sabbia.
Ma nel Comune delle 5 Terre, la filosofia è quella del mare libero, come ribadisce la sindaca Fabrizia Pecunia. "Da noi è tutto così – dichiara - e non abbiamo mai approcciato l’idea di dare qualcosa in concessione. Abbiamo solo pensato di valutare un presidio con bagnini nella prossima stagione per dare assistenza a chi sceglie i nostri posti".
Equilibrio, per Pecunia, è la parola d’ordine. "Non abbiamo criticità, essendo tutto libero, ma serve a prescindere un bilanciamento fra pubblico e privato per dare a tutti la possibilità di usufruire del mare. In questi giorni, ci sono tante persone da fuori, le spiagge sono affollate e apprezzano la possibilità di avere mare libero".
C.T.