MARCO MAGI
Cronaca

Al Castello fra note e tradizione. Il fascino dello swing-manouche con il Maurizio Geri Swingtet

Appuntamento questa sera alle 21.15 con il concerto inserito nel programma del festival ’I luoghi della musica’. Il gruppo è l’unico nel panorama italiano ad aver partecipato all’importante ’Samois sur Siene’ in Francia.

Il. Maurizio Geri Swingtet

Il. Maurizio Geri Swingtet

Ispirato stilisticamente alla tradizione zingara alsaziana, dal padre fondatore Django Reinhardt e alle varie contaminazioni che, fino ad oggi, hanno reso vitale e ‘moderno’ lo swing-manouche, lo spettacolo sulla terrazza del Castello San Giorgio in programma stasera. L’evento ‘Maurizio Geri Swingtet’, che inizia alle 21.15, è curato dalla Società dei Concerti della Spezia, fa parte del festival ‘I Luoghi della Musica’ e della rassegna ‘Notti al castello’. I contenuti autoriali e strumentali collocano il concerto in una dimensione odierna mentre il tipo di strumentazione (acustica) comunica una sensazione di sapore retrò ‘sempreverde’. Su questo binario a cavallo fra la tradizione zingara europea, lo swing d’oltreoceano e la canzone d’autore italiana, si produce un’alchimia nuova ed originale, un suono che strizza l’occhio al mediterraneo; fra il filologico e l’innovativo, fra la ricerca stilistica e la creazione, aspetti che pongono lo Swingtet come gruppo di riferimento in Italia per il genere, unico ad ad aver partecipato al più importante festival francese dedicato a Django: ‘Samois sur Seine’.

Lo ‘Swingtet’ è per Maurizio Geri il fulcro di un lavoro che è cominciato diversi anni fa e che con questo progetto entra nel vivo di un nuovo sviluppo. Maurizio Geri, ha orientato la sua ricerca strumentale e musicale verso il magistero del grande Django, e lo ha fatto nel modo ‘migliore’: frequentando e studiando i musicisti manouche, suonandoci insieme, ma senza rinunciare alle proprie radici. Ha praticato la lezione di Django, non solo e non tanto sulla chitarra e sul repertorio, ma soprattutto in quella dialettica tra originalità e adesione che ha fatto del grande Reinhardt il modello indiscusso e primo per diverse generazioni di musicisti creativi europei non accademici. Presenze d’eccezione, Nico Gori già clarinettista di Bollani e musicista in tutti i più importanti festival jazz, e Giacomo Tosti un balcanico di Perugia testimonial di una grossa ditta serba produttrice di fisarmoniche; insieme anche Pippi Dalmonte al contrabbasso. Biglietti al botteghino in loco, con prenotazioni a [email protected] o al 379 2779796 (anche sms e/o WhatsApp). In caso di pioggia l’evento è previsto in Sala Dante.

Marco Magi