
Un reparto dell’ospedale San Bartolomeo di Sarzana. Asl5 ha pubblicato la relazione annuale sul rischio clinico (. foto d’archivio
Aumentano gli incidenti ospedalieri, così come crescono la percentuale delle infezioni correlate all’assistenza e, purtroppo, anche i casi di aggressione al personale sanitario, mentre diminuiscono i dati relativi alle cadute in ospedale come come le lesioni da pressione. Sono gli indicatori principali della relazione annuale sulla gestione del rischio clinico, pubblicata in questi giorni da Asl5. In un contesto di progressivo miglioramento rispetto agli scorsi anni, non mancano però i dati su cui riflettere nella relazione 2024, nei quali vengono illustrate le politiche generali necessarie e gli obiettivi a garantire adeguati livelli di sicurezza nei nosocomi, sulla base delle indicazioni nazionali e regionali.
In aumento, come detto, i dati relativi all’incident reporting, ovvero il sistema per la segnalazione strutturata di eventi avversi accaduti nelle corsie ospedaliere: nel 2023 sono stati 37, di cui 6 relativi alla procedura assistenziale, 5 a quella trasfusionale e 2 inerenti la procedura chirurgica, mentre lo scorso anno gli eventi avversi sono stati 56, di cui 13 sulle procedure assistenziali, 9 su quelle organizzative 6 per quelle terapeutiche e per le procedure relative alla diagnostica.
In calo le cadute: se nel 2023 il tasso per 1000 giorni di degenza era dell’1,84, nel 2024 si è ulteriormente abbassato all’1.68; anche il tasso delle cadute con danno medio-grave è risultato in riduzione rispetto all’anno precedente, da 0.23 a 0.17. Dimezzato anche il tasso relativo alle lesioni da pressione, passato in un anno dallo 0,6 allo 0,3 per mille giorni di degenza.
Altro tema sul quale Asl5 da anni ha avviato numerose attività di prevenzione e controllo è quello delle infezioni correlate all’assistenza, ovvero quelle contratte durante la degenza. Nel 2023 è risultato pari al 3,6% di tutti i dimessi, mentre la sorveglianza del sito chirurgico – ortopedia, ostetricia e chirurgia generale – ha fatto registrare tassi tra il 5% e l’8% nel periodo di osservazione.
Dati peggiorati nel 2024: lo studio condotto dal 4 al 21 novembre in tutte le strutture di degenza dei due ospedali (campione di 316 pazienti; ndr) ha fatto emergere un tasso di infezioni correlate all’assistenza pari al 10.4%, di cui il 6,9% insorte durante il ricovero, mentre la sorveglianza delle infezioni del sito chirurgico ha evidenziato tassi di incidenza variabili dall’1% al 15% in rapporto alla tipologia di intervento "ma generalmente sovrapponibili a quanto riportato in letteratura".
In crescita anche le aggressioni: nel 2023 erano state 57 (48 verbali), di cui il 64% a carico di infermieri; nel 2024 i casi sono stati 78 (64 verbali), dei quali l’85% contro gli infermieri.
Matteo Marcello