
Il consigliere del Pd Davide Natale
La sanità spezzina? Evidentemente sempre meno in grado di rispondere alle esigenze, visto che la fuga pazienti è in crescita in Asl, facendo registrare un saldo negativo di 38 milioni all’anno. E non funziona neppure la sanità territoriale, con la conseguenza che chi si trova in stato di bisogno tende a rivolgersi ai pronto soccorso anche se non si è in presenza di una vera urgenza. Lo sostiene Davide Natale, segretario ligure e consigliere del Pd in consiglio regionale, citando dati da fonti ufficiali.
"La Corte dei Conti, in occasione del parere sul bilancio regionale, è stata chiara: un accesso al pronto soccorso su due è un codice bianco o verde. Tradotti in numero significa, in media, 16 codici bianchi e 92 verdi al giorno per l’Asl 5 – scrive il consigliere –. Dimostrazione che la sanità territoriale non funziona, non riesce a rappresentare un filtro al sovraffollamento dei pronto soccorso. Sempre più cittadini non trovando risposte ai loro bisogni in altro modo si recano al ps anche per problemi la cui soluzione non lo richiederebbe". Secondo l’analisi di Natale, La Spezia "è la realtà che registra maggiori fughe passive verso altre regioni in tutta la Liguria. Il costo sostenuto è di 51 milioni di euro, a fronte di 13 milioni di risorse recuperate da cure di pazienti provenienti da altre regioni, con un saldo negativo di 38 milioni di euro. Dal 2020 a oggi si è registrato una crescita del 14 per cento e rispetto allo scorso anno del 6 per cento".
Questo dato ne nasconderebbe anche un altro: "Visto che le prestazioni ricercate in altre regioni sono esami e visite a media e bassa complessità, ciò significa che decine di migliaia di spezzini che non possono recarsi lontani dalla propria residenza rinunciano a curarsi".
E ancora: "Il bilancio di Asl 5 passa da 4 milioni di euro di avanzo di amministrazione nel 2023 a 6 milioni di disavanzo nel 2024. In questo quadro risulta complicato immaginare come possa, se non con ulteriori tagli, l’azienda sopportare il canone di 10 milioni di euro annui che dal momento della ultimazione serviranno per pagare la realizzazione del Felettino". Tutto questo, conclude l’esponente dem, si colloca "all’interno di un contesto regionale in cui si riduce la percentuale delle risorse ottenute dal fondo nazionale e in cui gli impegni perimetrati sanità, al netto delle partite di giro, sul totale degli impegni imputati a bilancio, diminuiscono del 2,83 per cento rispetto all’anno precedente (da 78 a 75,17 per cento), diminuendo in valore assoluto di 305 milioni e 598.542 euro (da 4 miliardi e 228 milioni circa nel 2023 a 3 miliardi e 922 milioni circa nel 2024). Conseguentemente, anche gli impegni pro-capite si riducono passando da 2.801 euro del 2023 a 2.597 del 2024".