REDAZIONE PRATO

Il centrodestra certifica i mali dell’assistenza

Sinergia operativa Cocci (FdI)-Pieri (Forza Italia) per denunciare gli annosi problemi sul campo.

Sinergia operativa Cocci (FdI)-Pieri (Forza Italia) per denunciare gli annosi problemi sul campo.

Sinergia operativa Cocci (FdI)-Pieri (Forza Italia) per denunciare gli annosi problemi sul campo.

Mentre il bilancio della Società della Salute dell’area pratese si chiude con un risultato positivo, emergono con sempre maggiore evidenza situazioni di disagio per le famiglie con persone disabili, inefficienze strutturali e strumenti diagnostici non aggiornati. Una condizione che solleva interrogativi sulla direzione politica e gestionale dei servizi sanitari nel territorio" dichiarano in una nota congiunta l’ex consigliere comunale di Fratelli d’Italia Tommaso Cocci e l’ex consigliera comunale di Forza Italia Rita Pieri.

I due esponenti del centrodestra segnalano in particolare la decisione, introdotta nella primavera del 2025, di rendere a pagamento il servizio di trasporto verso i centri diurni per le persone con disabilità nelle famiglie con un indicatore Isee superiore a 43mila euro. "Una misura che ha avuto ricadute significative, con alcune famiglie che si trovano a sostenere spese mensili anche intorno ai 400 euro per garantire un servizio che fino a pochi mesi fa era gratuito e universalmente accessibile".

Cocci e Pieri pongono inoltre l’attenzione su due infrastrutture sanitarie strategiche, ferme nonostante gli investimenti fatti. La Casa della Salute di San Paolo è ferma da quasi un anno: "dopo l’inaugurazione voluta dall’ex sindaca Bugetti, nessun intervento concreto è stato portato avanti". "La prima pietra giace abbandonata, mentre il quartiere continua a essere privo di un presidio territoriale essenziale per ridurre la pressione sul pronto soccorso". Anche la nuova palazzina del Santo Stefano "realizzata con un investimento pubblico significativo risulta completata sul piano strutturale, ma non è stato ancora chiarito quali reparti vi saranno trasferiti, quale personale verrà assegnato e quale ruolo strategico ricoprirà nella sanità locale".

Altro "punto critico" riguarda i Pir, introdotti nel territorio con l’obiettivo dichiarato di alleggerire gli accessi ai pronto soccorso. "Tuttavia, i dati disponibili raccontano un quadro poco incoraggiante: nei primi 50 giorni di attivazione sono stati registrati appena 30 accessi, meno di uno al giorno; dopo sei mesi, il totale ha raggiunto circa 300 accessi complessivi". Nonostante le buone intenzioni "l’impatto reale è minimo. Serve un monitoraggio trasparente dei risultati e una revisione radicale del modello, che così com’è appare inadatto a rispondere alle esigenze operative del sistema sanitario pratese". Cocci e Pieri segnalano infine carenze di strumentazione medica e digitalizzazione in diversi reparti dell’ospedale, con apparecchiature considerate ormai superate e postazioni informatiche datate.