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Giubileo, le stole pratesi: il grazie di papa Leone

L’incontro in Vaticano tra il Pontefice e la delegazione di Diocesi e Confindustria. C’era anche il vicario Scaccini, autore del disegno delle stole

Giubileo, le stole pratesi: il grazie di papa Leone

Prato, 6 settembre 2025 – Papa Leone ha ringraziato Prato per il dono delle stole del Giubileo. Questa mattina il vescovo di Prato Giovanni Nerbini, la presidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli e il vicepresidente dell'associazione Tiziano Pieretti hanno incontrato il Pontefice a nome della città e della diocesi. Era presente anche il vicario generale monsignor Daniele Scaccini, autore del disegno delle stole.

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La delegazione pratese con papa Leone XIV (foto Vatican Media)

Come avvenne in occasione del Giubileo del 2000, quando il distretto tessile realizzò il piviale indossato da Giovanni Paolo II nella celebrazione di apertura dell’anno santo, anche per l’anno giubilare 2025 Prato ha proposto alla Santa Sede di creare un paramento liturgico. Un anno fa, su indicazione di papa Francesco, il Dicastero per l’evangelizzazione chiese ai pratesi di produrre le stole per i Missionari della Misericordia, sacerdoti inviati nel mondo su mandato papale a predicare e confessare. Lo scorso 29 marzo, durante il Giubileo dei Missionari – giunti a Roma dai vari continenti – la Diocesi e il Comune portarono in dote millecinquecento stole, prodotte dagli imprenditori pratesi. Francesco era assente perché ricoverato in ospedale.

"Questo dono è un tesoro che ci commuove e ci invita a portare la Misericordia nel mondo", disse monsignor Rino Fisichella, organizzatore del Giubileo, ricevendo le stole nei Giardini Vaticani a nome di papa Francesco. "Abbiamo vissuto una mattinata molto bella nella quale papa Leone ci ha ricevuto con evidente gratitudine per questo dono fatto dalla città e dagli industriali di Prato – dichiara il vescovo Giovanni Nerbini – Per noi è un onore e un vanto, perché è un riconoscimento che viene direttamente dal Papa. Abbiamo avuto la conferma che queste stole sono stata apprezzate dai missionari della Misericordia, inviati in tutto il mondo a portare il perdono. Siamo grati al Santo Padre che ci ha concesso questo momento che credo rimarrà nella sensibilità della nostra Chiesa e della nostra città".

“Una forte emozione e la percezione di aver portato un contributo, per quanto piccolo, a qualcosa di molto grande – aggiunge la presidente di Confindustria Toscana Nord Fabia Romagnoli commentando l’esperienza vissuta in San Pietro -. L’attività dei Missionari della Misericordia, il Giubileo, l’opera millenaria della Chiesa che si perpetua nel tempo, il magistero del Santo Padre: dimensioni che ci sovrastano e nelle quali è un onore aver avuto la possibilità di inserirsi. Il dono delle stole è per la nostra associazione l’espressione dell’operosità di tutte le nostre imprese, di Prato come di Lucca e di Pistoia, di ogni settore e comparto. La realizzazione delle stole è il frutto del lavoro attento e appassionato di imprenditori e lavoratori; un segno, soprattutto, di vicinanza alla missione della Chiesa.”

Le stole sono realizzate in jacquard, particolare tecnica tessile usata per ottenere disegni complessi, creati direttamente nel corpo del prodotto. Alla produzione dei paramenti hanno concorso diverse aziende del distretto tessile pratese. Il disegno, non impresso dunque, ma tessuto nella stola secondo questa particolare tecnica, è stato ideato da monsignor Daniele Scaccini, architetto e artista, già autore del Premio Santo Stefano, il riconoscimento che la città consegna a quelle imprese capaci di avere successo nel pieno rispetto delle regole. “Questo logo – spiega monsignor Scaccini – ha molti riferimenti, in primis il Giubileo, in particolare la croce che termina con un’ancora, sulle stole invece diventa un filo che si intreccia alle chiavi di San Pietro, che aprono il Regno dei Cieli e sciolgono le vele al vento. Il significato è quello del viaggio ai quattro angoli del mondo compiuto dai Missionari della Misericordia." La stola è di colore viola caldo, il colore della riconciliazione, e contiene dei filamenti di lurex dorati che si infittiscono, dando così all’estremità della veste un tono luminoso.

Una delle stole verrà donata al Museo del Tessuto di Prato ed entrerà ufficialmente nella collezione museale: sarà esposta al pubblico sabato 20 e domenica 21 settembre, ultimi giorni della mostra “Veste di Luce. Il manto giubilare di Giovanni Paolo II”. Un altro esemplare sarà esposto al Museo dell’Opera del Duomo di Prato, nell’ambito della mostra “Giubileo 2025: intrecci di arte e fede a Prato”, a testimonianza del profondo legame tra spiritualità, arte e tradizione tessile della città.