
L’arrivo del feretro nella chiesa di Ceparana
La comunità si è ritrovata nella chiesa della Santissima Annunziata di Ceparana per dare l’addio a Tiziana Vinci. Un dolore atroce e incancellabile per i suoi figli, ormai adulti, cresciuti insieme e riuniti nell’abbraccio e lacrime davanti al feretro. A dare loro sostegno gli amici, parenti e la nonna arrivata da Taranto chiamata a consolare quei ragazzi rimasti orfani della madre, uccisa dal loro papà che è stato per anni una guida e un punto di riferimento. Erano presenti tra la folla anche le divise delle forze dell’ordine, in rappresentanza dei colleghi di alcuni dei sei figli della donna uccisa dal marito Umberto Efeso. Il sacerdote don Franco nella sua omelia non ha mai nominato il nome dell’uomo attualmente in carcere a Villa Andreino mentre un’amica della vittima ha letto dall’altare una lettera scritta dai figli nella quale è stato ricordato il loro rapporto quotidiano, le “marachelle“ da giovani studenti, i sorrisi, gli abbracci, la felicità di tanti momenti insieme e la gioia della nascita dei nipoti. Poi i ragazzi si sono stretti in un lungo e silenzioso abbraccio, seguito con gli occhi bassi e di sentito rispetto prima del viaggio verso il cimitero di Spezia.
Tiziana Vinci è stata l’ennesima vittima della violenza di un uomo. In questo caso del marito che mercoledì 13 agosto l’ha colpita mortalmente con tre fendenti con un coltello che aveva in tasca. L’ha incontrata in una villa della collina spezzina di proprietà di un imprenditore. La donna, insieme a una collega collaboratrice domestica, stava stirando mentre Umberto Efeso nonostante fosse colpito dal divieto di avvicinamento per una precedente denuncia per maltrattamenti è arrivato per recuperare del materiale come è testimoniato dai filmati delle telecamere interne alla villa di via Genova. Ma una volta entrato nella stireria l’uomo ha colpito la moglie con tre fendenti per poi scappare e inviare messaggi vocali a un amico e al datore di lavoro confessando l’omicidio e incolpando i suoi figli di non avere fatto nulla per consentire la pace tra madre e padre. L’uomo adesso è in carcere a Villa Andreino e i suoi avvocati Andrea Buondonno e Nunzio Gallo del foro spezzino che lo seguono lo hanno descritto come un uomo confuso, completamente disconnesso che alterna ricordi del passato a vuoti. Efeso non ha parlato durante l’interrogatorio di garanzia svolto dal gip Tiziana Lottini e neppure nella caserma dei carabinieri davanti al sostituto procuratore Claudia Merlino.
Massimo Merluzzi