ALMA MARTINA POGGI
Cronaca

I sindacati attaccano Asl 5: "Situazione inaccettabile"

Cgil e Fials mettono nel mirino la scarsa velocità nella risoluzione del problema

Luca Comiti, segretario Cgil

Luca Comiti, segretario Cgil

Il black out informatico che ha colpito l’Asl5 ha ovviamente scatenato i sindacati. Luca Comiti, segretario generale della Cgil della Spezia, parla di "pesanti ripercussioni sull’erogazione dei servizi sanitari", sottolineando che "il personale sanitario è costretto a lavorare a mano, con fogli e penne, in condizioni assolutamente inadeguate e con carichi di stress e responsabilità enormi. Gli utenti, dal canto loro, si trovano di fronte a lunghe code al pronto soccorso, prestazioni rinviate, informazioni frammentarie o del tutto assenti. È inaccettabile che a oltre 48 ore dal guasto non si sia ancora tornati alla normalità e non sia stata fornita alcuna previsione chiara sui tempi di ripristino".

"Comprendiamo – dice ancora Comiti – che fenomeni di questo tipo possano accadere, specie in presenza di temperature estreme come quelle di questi giorni, ma è evidente che mancano strumenti adeguati di prevenzione, infrastrutture resilienti e una gestione efficace delle emergenze. Ancor più grave è stata la carenza di comunicazione da parte di Asl5, che ha lasciato cittadini e lavoratori nel caos, senza indicazioni e senza risposte".

Attacca duramente anche la Fials, che con la segreteria provinciale eprime forte preoccupazione per quanto sta accadendo. "Se un piano B esiste, possiamo dire con certezza che funziona troppo poco e necessita di essere integralmente rivisto. Comprendiamo la complessità del problema tecnico e ringraziamo i professionisti che sono impegnati senza sosta nel tentativo di risolverlo, ma la sanità non può permettersi di fermarsi in attesa che tutto torni a posto. In pronto soccorso, nei reparti, nei servizi territoriali e in ogni struttura coinvolta l’assistenza sanitaria deve essere garantita sempre e con approccio integrato. Invece, anche in questa occasione, registriamo l’assenza di misure straordinarie a supporto degli operatori già duramente provati da turni e carenze croniche d’organico. Ci saremmo aspettati un piano straordinario con l’impiego aggiuntivo di medici, infermieri e tecnici in modo da ridurre l’impatto sulle attività cliniche-assistenziale e sul carico psicofisico dei lavoratori".

"Ancora una volta, invece, questi ultimi sono lasciati soli a gestire sul campo situazioni complesse e rischiose, che aumentano inevitabilmente il rischio clinico. Invitiamo Asl 5 a dotarsi di veri strumenti operativi di gestione delle crisi, che siano prontamente attuabili e fruibili e non restino fiumi di parole scritte sulla carta. Il diritto alla salute e il rispetto del lavoro non possono andare in blackout".