REDAZIONE LA SPEZIA

Il Canaletto non si arrende. Impugnate le squalifiche

Depositato ieri sera il ricorso di fronte alla commissione d’appello della Lega

Depositato ieri sera il ricorso di fronte alla commissione d’appello della Lega

Depositato ieri sera il ricorso di fronte alla commissione d’appello della Lega

Che i vertici della borgata del Canaletto non si sarebbero arresi di fronte al pronunciamento del giudice unico era cosa scontata. E siccome due più due fa sempre quattro, nel tardo pomeriggio di ieri, proprio sul fil di lana della rigida tempistica indicata dal regolamento, dalla casa dei canarini è partito il ricorso che di fatto impugna la decisione con la quale il giudice unico, lo scorso 7 agosto, aveva pesantemente stigmatizzato il parziale affondamento della barca arrivata prima al traguardo della disfida. Una "grave scorrettezza" e "un atto di violenza" che avrebbe potuto mettere a repentaglio l’incolumità dell’equipaggio: questo il rilievo mosso sull’onda delle contestazioni avanzate dopo la conclusione della gara da parte del Porto Venere. Rilievo poi argomentato e fissato nero su bianco nell’ambito di un articolato ricorso depositato, di fronte al giudice unico, da dieci delle tredici borgate che ogni anno si disputano il Palio del Golfo. Il pronunciamento è stato pesante: oltre a un’ammenda di 500 euro che andrebbe a pesare sulle casse della borgata, il dispositivo colpisce i dirigenti Massimo Terenziani e Roberto Vivalvi, squalificati, rispettivamente, per cinque e tre anni.

E qui si chiude il primo capitolo di una vicenda che sicuramente continuerà a far discutere per settimane e che rischia di allungare un’ombra su un’edizione, quella del centenario, che ha riservato emozioni potenti e non solo. Ieri. all’esito di un percorso di riflessione e di confronto con la comunità, il capoborgata del Canaletto, Gianni Casali, ha depositato l’atto che impugna il pronunciamento del giudice unico. Una decisione tesa a ripristinare la verità storica di quanto accaduto di fronte alla passeggiata Morin domenica 3 agosto: questa la chiave di lettura data al ricorso. Nel documento viene contestata la ricostruzione dei fatti che ha dato corpo alle due squalifiche: all’arrivo dell’equipaggio del Canaletto non ci sarebbe stato alcun atto di violenza – questo in sintesi il contenuto – ma una manifestazione di giubilo collettiva da parte della tifoseria. Il parziale affondamento della barca sarebbe dunque un evento fortuito, causato dall’assalto festoso all’armo, e non un fatto riconducibile alla scelta di Terenziani e Vivaldi di salire a bordo, gesto, quest’ultimo, di per sé non vietato dal regolamento. Adesso sarà la commissione d’appello della Lega a decidere e il pronunciamento arriverà entro i prossimi dieci giorni.

Roberta Della Maggesa