Cristina Belvedere
Economia

Beko riparte, ma solo ridotta. Tensioni sulla cassa integrazione

Alla multinazionale turca verrà chiesto di far lavorare tutti gli operai con lo stesso monte di ore

Una manifestazione di protesta dei lavoratori dello stabilimento Beko di Siena (foto Paolo Lazzeroni)

Una manifestazione di protesta dei lavoratori dello stabilimento Beko di Siena (foto Paolo Lazzeroni)

Siena, 22 agosto 2025 – Riprende lunedì la produzione nello stabilimento Beko di viale Toselli dopo due settimane di pausa per le ferie estive. Ma sarà a turno ridotto, quindi una quindicina di lavoratori verrà messa in cassa integrazione con conseguenze sullo stipendio mensile. Il caso sta generando notevole malcontento e sarà oggetto di un incontro tra i vertici dei sindacati territoriali e le Rsu aziendali, previsto sempre nella giornata di lunedì al presidio permanente allestito davanti ai cancelli della fabbrica di viale Toselli. Le organizzazioni sindacali intendono infatti affrontare la questione con l’azienda nella giornata di martedì 26, quando cioè è prevista la firma della procedura che consentirà le uscite volontarie (incentivate) con Naspi (l’indennità di disoccupazione). In questa occasione verrà chiesto alla multinazionale turca di far lavorare tutti gli operai con lo stesso monte di ore, senza penalizzare nessuno.

Massimo Martini, segretario Uilm di Siena, tuttavia guarda avanti: “Attendiamo a breve la comunicazione dei giorni di cassa integrazione di settembre. A fronte di una riduzione del personale, nel sito di viale Toselli ogni operaio si troverà quindi a lavorare di più. Il tutto in attesa dei primi sopralluoghi in fabbrica da parte di eventuali investitori”.

Sia Invitalia, la partecipata del ministero dell’Economia e finanze che sta per acquisire il sito (in società con il Comune di Siena, che sarà presente con una quota del 20%), sia l’advisor Sernet (individuato dalla multinazionale turca) stanno infatti continuando nella ricerca del nuovo soggetto, chiamato a rilanciare il sito Beko dal punto di vista industriale, in modo da garantire la produzione e il mantenimento dei livelli occupazionali.

Una volta trovato l’investitore, i lavoratori di viale Toselli potranno contare su circa un milione di euro di fondi regionali per la formazione. Coloro che al 31 dicembre saranno ancora nel perimetro aziendale di viale Toselli, saranno destinatari di percorsi formativi per la ricollocazione. I primi due quadrimestri saranno dedicati a una formazione generalizzata, il terzo invece prevede corsi specifici in base alle esigenze del nuovo investitore. In questo caso verranno utilizzati voucher aziendali.

I sindacati di categoria senesi non hanno dubbi: “Adesso si apre la fase decisiva: è necessario lavorare insieme per individuare un nuovo soggetto industriale in grado di garantire continuità produttiva e occupazionale. La partita vera inizia ora. Restiamo uniti, determinati e con lo sguardo fisso sull’obiettivo: rilanciare il lavoro a Siena”. La prossima settimana si potrebbero quindi iniziare a vedere i primi effetti concreti degli accordi siglati in sede ministeriale dai rappresentanti dei lavoratori.